Mail interista contro gli islamici, incubo lungo 12 anni

Venerdì 14 Dicembre 2018
IL CASO
MANZANO C'è una mail con frasi minacciose e discriminatorie, inviata nel 2006 all'Unione delle comunità islamiche d'Italia (Ucoii), che da 12 anni rimbalza da un palazzo giudiziario all'altro. È stata attribuita, senza mai accertare da quale computer sia stata spedita, all'allora coordinatore dell'Inter Club di Manzano, Paolo Della Martina. Lui, uomo di sinistra privo di preclusioni nei confronti della comunità islamica, ha sempre negato di essere l'autore di quelle frasi, ma è stato comunque processato perchè era il titolare dell'accout ap-ilmiocapitano@yahoo.it. Aveva creato lui quell'indirizzo, anche se lo usavano altri soci del club. «Quelle mail - spiega oggi Della Martina - io non le avevo nemmeno lette». A leggerle sono stati i referenti dell'Ucoii e il presidente onorario Mohamed Nour Dachan, all'epoca sotto scorta per aver ricevuto minacce telefoniche e via mail.
Associazione e lo stesso imam si erano costituiti parte civile al processo di primo grado celebratosi ad Ancona, dove vive Dachan. Della Martina era stato assolto sia dall'ipotesi di minacce che di violazione della legge Mancino (discriminazione e odio razziale). L'avvocato Piergiorgio Bertoli aveva dimostrato che l'indirizzo mail era sì riconducibile a lui, ma chi lo avesse utilizzato per minacciare gli islamici era impossibile stabilirlo, perchè molti soci del club avevano la password. Anche il tempo del collegamento, circa 20 minuti, probabilmente in attesa di una risposta da parte dell'Ucoii, per il giudice di primo grado era compatibile con la ricostruzione della difesa.
Le parti civili hanno impugnato la sentenza e nel settembre 2015 la Corte d'appello di Ancona ha parzialmente riformato la sentenza: i reati erano ormai prescritti, ma Della Martina è stato condannato a risarcire Dachan e l'Ucoii. Il match giudiziario è proseguito in Cassazione. A impugnare stavolta è stato Bertoli sollevando una serie vizi e contraddizioni. La quinta sezione penale gli ha dato ragione: la Corte d'appello prima di riformare le sentenza di primo grado avrebbe dovuto sentire Della Martina in merito all'interrogatorio che aveva reso e che gli era valso l'assoluzione. La sentenza di secondo grado - che riguarda solo la questione risarcitoria - è stata pertanto annullata. Il caso è stato rinviato al giudice civile e la mail spedita dall'Inter Club manzanese stavolta sarà valutata dal Tribunale civile.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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