Bufera in Forza Italia «Paroli invita tutti a lasciare il partito»

Lunedì 9 Luglio 2018
Bufera in Forza Italia «Paroli invita tutti a lasciare il partito»
LA POLEMICA
VENEZIA Mentre i consensi calano, come si è verificato anche alle elezioni comunali di Vicenza e Treviso, le polemiche in Forza Italia aumentano. Dopo le accuse alla gestione del partito lanciate dal capogruppo in Regione Massimo Giorgetti, adesso è l'assessore Elena Donazzan ad attaccare il commissario veneto Adriano Paroli: «Adriano, se amassi veramente il partito non inviteresti la gente ad andarsene», ha detto ieri l'esponente forzista in una nota. Il paradosso è che non solo Giorgetti, ma anche Donazzan non intende rinnovare la tessera tant'è che a Palazzo Ferro Fini, dopo l'uscita di Massimiliano Barison che è passato con Fratelli d'Italia, l'unico azzurro iscritto risulterebbe l'ex leghista ed ex tosiano Maurizio Conte che ha aderito al partito di Berlusconi pur restando in un altro gruppo consiliare. Il commissario Paroli, dal canto suo, è stato chiaro: chi non ha la tessera è fuori dal partito.
LE ACCUSE
In questo quadro si inseriscono le accuse dell'assessore Donazzan: «Mi chiedo che dirigente di partito possa tenere la linea del tanto peggio, tanto meglio oppure del meglio essere pochi ma buoni. Intanto non è detto che restino i buoni, visto che a porre il problema della democrazia interna e della perdita di consenso sono coloro che sono i più votati nel Veneto, ovvero Massimo Giorgetti e la sottoscritta, e gli eletti nei comuni come Matteo Fabris e Fabio Miotti, più che votati assessori comunali. Chi resterà secondo la dottrina Paroli? Temo resteranno solo i nominati perché per forza fedeli a chi li ha nominati». Donazzan insiste: «Chiedere ragione della perdita continua ed inesorabile del consenso, delle scelte organizzative, delle dinamiche di selezione e premio della classe politica, delle alleanze di un partito, è l'ABC. Rispondere come ha fatto Paroli è pericoloso per il partito che lui dice di amare tanto. Do a lui un'unica attenuante perché è un non veneto' nel Veneto, anche se a dire della buona guida politica ci sono i risultati anche di Brescia, ovvero casa sua, dove Forza Italia non arriva nemmeno al ballottaggio in un momento in cui è più facile vincere che perdere. Un partito che si ostina a serrare i ranghi degli amici fedeli - a cui rispondo che è meglio essere leali - non ha futuro in questo nuovo mondo post 4 marzo e pre elezioni europee».
L'APPELLO
Intanto Matteo Fabris, assessore a Brendola ed ex componente del tavolo provinciale Forza Italia di Vicenza e Fabio Miotti, assessore a San Giorgio in Bosco ed ex componente del tavolo provinciale di Padova, chiedono a Paroli di ripristinare i tavoli provinciali: «Altrimenti - dicono - dopo la diaspora dei voti si assisterà alla fuga in massa degli ultimi amministratori».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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