L'ULTIMATUM
TREVISO «Il 15 febbraio il Governo dovrà approvare la bozza

Lunedì 11 Febbraio 2019
L'ULTIMATUM
TREVISO «Il 15 febbraio il Governo dovrà approvare la bozza di autonomia presentata. Se non ci danno quello che vogliamo, io non firmo». Ventitré materie e un'autonomia vera: per il governatore del Veneto, Luca Zaia, non c'è spazio per il compromesso. Ma, insieme, acceleratore premuto sulle grandi opere: «La Tav si deve fare. Nessun referendum: soldi buttati via. Avanti con il completamento. Ed entro il 2020 avremo chiuso anche la Pedemontana».
A braccio, per 15 minuti, Zaia racconta la sua idea di Italia. In platea, tra i velluti rossi, siede il popolo della piccola impresa. Quelli che hanno resistito alla crisi grazie alla flessibilità e battezzato, con il voto, il processo dell'autonomia. Quelli che attendono le grandi opere e reclamano equità fiscale. Sono tutti lì con le loro mani capaci e segnate, con il vestito della festa. Sono famiglie: hanno saputo costruire un modello economico che produce un Pil di 150 miliardi di euro l'anno. Per questo i 70 anni di Confartigianato Treviso, presenti il segretario nazionale Cesare Fumagalli e il presidente Giorgio Merletti, sono lo scenario ideale per andare oltre il saluto di rito e infiammare il pubblico. Dal padre artigiano alla partita che cambierà la pelle del Paese, il governatore del Veneto ha fatto una sintesi su autonomia, grandi opere, Pedemontana. «Siamo arrabbiati e abbiamo dato quel segnale che è la partita dell'autonomia. Il 22 ottobre 2017 2 milioni 328 mila veneti sono andati a votare - ricorda Zaia - A che punto siamo ora? Siamo al punto che se non ci danno quello che vogliamo io non firmo le carte. L'ho detto a tutti, in primis al Governo».
STOP SPRECHI
L'autonomia, ricorda Zaia citando Giorgio Napolitano, è una assunzione di responsabilità: «Il dibattito? Naturale. L'autonomia sta cambiando la pelle di questo paese. I dati ufficiali ci dicono che si sprecano 30 miliardi di euro all'anno nella pubblica amministrazione, ogni anno sprechiamo una finanziaria in inefficienze». Il governatore elenca i prossimi passaggi: entro il 15 febbraio il Governo dovrà dare una risposta su una bozza che c'è già, c'è il dibattito sulla richiesta della Regione di gestire direttamente le concessioni autostradali e le Sovrintendenze. Entro il 31 marzo si dovrebbe chiudere l'intesa tra Stato e Regioni. La Costituzione prescrive che una volta trovato l'accordo tra le parti, Regione e Governo firmino l'intesa. «Quest'intesa che diventa un contratto blindato, andrà alla Camera e al Senato per essere votata, senza la possibilità di apporre modifiche. Tutto alla luce del sole - dice Zaia - È bene che i cittadini sappiano chi fa, chi non fa e chi tira il freno a mano».
Sulle grandi opere Zaia ribadisce la linea della Lega: sì alla Tav e accelerare sulla chiusura della Pedemontana. «A inizio marzo inaugurerò il primo micro lotto di 10 km - promette Zaia - Nel 2019 conto di fare due grandi lotti e chiudo l'infrastruttura il 31 dicembre 2020. È un'opera che cambierà il modo di ragionare della nostra Regione». Sulla Pedemontana la platea è più titubante. «Gli artigiani hanno bisogno di servizi e di un apparato che funzioni - riprende il Governatore - Sono la nostra forza, l'orgoglio del Veneto. Non saremmo mai quello che siamo oggi senza l'artigianato».
Il governatore ricorda, sulle parole del presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, i 200 imprenditori suicidi: «Autentiche tragedie, non famigliari ma della società. Non avrei mai immaginato di dover istituire un numero regionale per rimprenditori in crisi che, anche oggi, tratta un'utenza al giorno». Tra gli applausi, Zaia conclude: «Guardando a quel 7 febbraio di 70 anni fa, quando dieci persone sulle macerie fumanti di una guerra diedero vita alla Confartigianato Treviso, bisognerebbe scrivere: solo i pessimisti non fanno fortuna».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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