Voglia di governo a Nordest il 27% preferisce Lega-M5S

Mercoledì 11 Aprile 2018
IL SONDAGGIO
«Siamo arrivati primi, ma non abbiamo vinto»: con questa battuta Bersani, allora candidato premier del centrosinistra, aveva commentato i risultati delle Politiche del 2013. Cinque anni dopo, guardando ai voti del 4 marzo, osserviamo che ci sono molti primi: è primo (partito) il Movimento 5 Stelle; è prima (area politica) la coalizione di centrodestra; è prima forza (della prima area) la Lega. Nessuno, però, ha vinto: nessuno, infatti, ha i seggi sufficienti per governare da solo. Da qui, la girandola di ipotesi che sono circolate nell'ultimo mese, ipotesi che spesso hanno chiamato in causa proprio l'unico, vero, perdente: il Pd di Renzi. Andato a vuoto il primo giro di consultazioni del presidente Sergio Mattarella, domani comincerà il secondo, ma questa impasse non sembra ancora risolversi.
DIVISI
Secondo le analisi dell'Osservatorio sul Nordest curate da Demos, l'opinione pubblica dell'area, come quella nazionale, non sembra offrire una soluzione univoca. Una maggioranza M5s-Lega trova il gradimento del 27% degli intervistati nel Nordest, mentre in Italia si ferma al 24%. L'accoppiata Di Maio-Salvini allargata a Berlusconi si ferma al 12% in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento, un valore simile a quanto registrato nell'intera penisola (10%). Un nordestino su dieci, invece, auspica un'alleanza Pd-M5s, e anche in questo caso non si osservano orientamenti dissimili tra gli italiani (11%). E sempre in entrambi i campioni, una quota residuale (3% Nordest, 5% Italia) guarda con interesse a un esecutivo Pd-Forza Italia-Lega. Un governo affidato ad una personalità esterna e sostenuto da tutti i partiti disponibili, invece, piace più ai nordestini (18%) che agli italiani (14%); al contrario, nella penisola appare più forte che nel Nordest la richiesta di tornare alle urne (26% in Italia vs 21% Nordest).
GLI SCHIERAMENTI
Come si caratterizzano le preferenze degli elettorati? In linea generale, non sembrano emergere indicazioni univoche. Quasi un elettore del M5s su due (49%) guarda con interesse a un'alleanza con la Lega, ma le ipotesi di accordo con il Pd (15%) o di ritorno alle urne (15%) non sono marginali. Anche i sostenitori della Lega guardano con favore ad un'esperienza di Governo con i grillini (38%): una quota tutt'altro che trascurabile (25%), però, preferirebbe coinvolgere anche Forza Italia. Gli elettori azzurri, d'altro canto, si mostrano piuttosto fermi sulla composizione di una maggioranza a tre, con Lega e M5s (48%), o sul ritorno alle urne (35%). Più divisi sembrano i sostenitori di FdI: il 26% guarda ad un governo Lega-M5s, il 23% indica la soluzione esterna o il ritorno alle urne; il 19% sceglie l'asse centrodestra-M5s.
Gli elettori del Pd, come quelli di LeU e di +EU-CD, guardano in via preferenziale o ad un governo guidato da una personalità esterna e sostenuto da tutti i partiti disponibili (con percentuali che vanno dal 31 al 38%) o ad un esecutivo targato Pd-M5s (con valori compresi tra il 35% degli elettori di +EU-CD e il 20% espresso proprio dai sostenitori del Pd).
Natascia Porcellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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