Appalto Enel, l'Anac: «Nessuna irregolarità»

Giovedì 21 Dicembre 2017
Appalto Enel, l'Anac: «Nessuna irregolarità»
IL BRACCIO DI FERRO
PADOVA «Si ritiene che, in presenza di certificazione rilasciata dalla competente Agenzia delle entrate, non via siano elementi per rilevare, allo stato, l'insussistenza del requisto della regolarità fiscale segnalato, salvo diverse contestazioni che dovessero emergere in seguito».
Emergono nuovi particolari relativi al braccio di ferro tra il Consorzio Triveneto Energia e il raggruppamento Psc-Coigen, che si è aggiudicato l'appalto per la gestione della rete elettrica Enel nelle province di Venezia, Padova e Rovigo. L'ultima parola spetterà al Tar del Lazio e che, dopo Natale, dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di sospensiva.
Il parere è stato messo nero su bianco lo scorso 4 dicembre dall'Anac, l'Attività Nazionale Anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone. Il documento assolve la coppia di società vincitrici della gara d'appalto, contro la pesante accusa avanzata dal Consorzio Triveneto: quella di falsificazione di un certificato presentato per la partecipazione alla gara.
Il consorzio, che aveva gestito la rete elettrica fino allo scorso aprile, aveva infatti perso la gara chiedendo però successivamente nuove verifiche e sostenendo che una delle due società vincitrici (la Coigen di Este) avesse falsificato un certificato sui propri carichi pendenti. Il consorzio lo scorso 17 ottobre ha chiesto ad Enel Italia di fornire chiarimenti sulle verifiche effettuate. È stata coinvolta anche Anac, che lo scorso 4 dicembre, tramite l'ufficio Sanzioni contratti pubblici, ha risposto chiaramente: ad oggi non è stata rilevata alcuna irregolarità.
LA GARA
Stiamo parlando di un appalto triennale da circa 70 milioni di euro, che ora vede due società contrapposte davanti al Tribunale Amministrativo di Roma.
Per comprendere la vicenda bisogna tornare allo scorso aprile, quando è stata assegnata la gara bandita dalla società Enel Italia per il lotto Tri 3 (Triveneto Sud) per gestire la rete di distribuzione elettrica, dai contatori ai tralicci.
Il consorzio Triveneto Energia, con sede ad Abano Terme, ha perso la gestione della rete perché Enel ha giudicato migliore l'offerta congiunta avanzata da altre due società: il colosso internazionale Psc con sede a Maratea in provincia di Potenza (capogruppo con il 70%) e una società locale, la Coigen di Este, per il restante 30%. Ed è proprio su questa società padovana che il consorzio ha voluto porre la lente d'ingrandimento, sostenendo che il certificato carichi pendenti sia stato falsificato, rendendo nota solamente una piccola pendenza con il fisco e non quattro diverse pendenze di natura tributaria per oltre 600mila euro di debito nei confronti dello Stato.
La risposta dell'Anac, inviata sia ad Enel che al consorzio stesso, rafforza però la posizione del raggruppamento Psc-Coigen portando un nuovo importante elemento in questa partita.
Con un accordo sindacale firmato la scorsa estate i vincitori della gara si sono impegnati ad assumere il 100% del personale di Itel di Limena (l'impresa più grande del consorzio Triveneto), oltre 80 lavoratori. Di questi, il 70% ha accettato di cambiare società.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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