Attentato alla moschea, leader di FN ritratta

Domenica 11 Marzo 2018
IN AULA
PADOVA Il processo per l'attentato alla moschea di via Jacopo da Montagnana all'Arcella, avvenuto il 10 dicembre del 2015, è ormai alla fine. Il prossimo otto maggio ci sarà la sentenza, mentre ieri davanti ai giudici del Tribunale collegiale sono sfilati i testi dell'accusa e della difesa. In aula era presente l'imputato Simone Iscaro, difeso dall'avvocato Pietro Masutti. L'allora capo della Digos, Stefano Fonsi, ha sottolineato che quella sera la macchina di Iscaro, una Fiat Multipla, è stata ripresa da una telecamera di videosorveglianza mentre passava in piazza Azzurri d'Italia dirigendosi verso la moschea, alcuni minuti prima dello scoppio. In macchina con lui ci sarebbe stato anche il secondo imputato, Diego Vecchiato. Entrambi di 42 anni, sono accusati di danneggiamento pluriaggravato da finalità di discriminazione etnica e religiosa. Per il pubblico ministero Sergio Dini sono gli autori di quell'attentato al Centro Islamico Bengalese. Gli investigatori della Digos erano risaliti ai due di Forza Nuova intercettando anche alcune conversazioni telefoniche di un paio di responsabili del movimento. In particolare era finito nel mirino dei poliziotti un lungo dialogo in cui un dirigente del movimento, Luca Vardanega, invitava uno degli indagati a confessare e ad prendersi le proprie responsabilità. Ma ieri in aula Vardanega ha ritrattato la sua versione , scagionando di fatto i due imputati.
M.A.
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