Casse vuote nel Pd, Sos agli iscritti

Domenica 25 Novembre 2018
Casse vuote nel Pd, Sos agli iscritti
VERSO IL CONGRESSO
PORDENONE Si avvia verso la fase conclusiva la maratona congressuale del Pd provinciale: l'assemblea per l'elezione del segretario - e del suo vice, oltre al direttivo - è prevista per la prima settimana di dicembre. Sarà una data tra il 2 (giorno in cui è previsto il congresso regionale che vedrà l'incoronazione del futuro segretario Cristiano Shaurli) e il giorno 7. In realtà i giochi in casa del Partito democratico, in questa fase guidata da Ivo Lot, sono già fatti: all'inizio di novembre le varie anime hanno trovato l'accordo sulla candidatura unitaria: il futuro segretario sarà Giorgio Zanin, mentre la vice sarà la maniaghese Annamaria Poggioli. Un tandem che ha visto la convergenza di tutte le correnti interne al partito e che non dovrebbe trovare alcun ostacolo nel dibattito in corso. Manca ancora la discussione e il voto di una manciata di circoli: complessivamente i circoli nel territorio provinciale sono 29. Tra le questioni che vengono dibattute dagli iscritti - sono oltre mille e cento nel Friuli occidentale - c'è anche quella del finanziamento del partito. Una questine che può sembrare secondaria e del tutto interna al partito, ma che è fondamentale per la sopravvivenza di un movimento politico che vuole rimanere radicato sul territorio.
CASSE VUOTE
Il problema del finanziamento delle casse Pd è anche legato al mantenimento delle sedi territoriali. In particolare, nei mesi scorsi, si era aperto il problema del mantenimento della sede di Pordenone: la casa non solo del circolo cittadino, ma del partito provinciale. Un punto di riferimento importante per l'intero territorio che - nei mesi scorsi - l'assemblea aveva chiesto di mantenere aperto. Ma il problema è proprio quello del soldi. E non è un caso se nel dibattito congressuale i vertici del partito hanno voluto inserire una sorta di sondaggio che è stato distribuito a tutti gli iscritti. La prima domanda del sondaggio fa proprio riferimento al tema dell'auto-finanziamento, cioé a quanto iscritti e militanti sono disposti a mettere a disposizione affinché il partito possa continuare ad avere sedi e a fare attività sul territorio. Le altre due questioni poste sono più politiche: una riguarda il riordino istituzionale locale con le Province abolite, l'altra il tema dell'immigrazione con lo ius soli.
LA DEMOCRAZIA COSTA
«Noi ci distinguiamo - sottolinea il segretario in pectore Giorgio Zanin, già renziano di ferro - per essere un partito che vuole rimanere radicato sul territorio e discutere francamente al prorpio interno. Per fare questo, in assenza del finanziamento pubblico che abbiamo abolito, servono i quattrini. E quindi è necessario discutere su come auto-finanziarci. Stiamo anche pensando a quali possano essere gli eventi in grado di raccogliere risorse. Questa è la fatica della democrazia che, a volte, richiede anche confronto accesi. Noi non siamo quelli degli algoritmi o quelli del debito facile». E rispetto al dibattito nazionale con i vari capi schierati per la leadership del partito Zanin per ora sta con Matteo Richetti. Rappresenta - dice - quell'area del cattolicesimo democratico dove sta la mia provenienza e la mia storia. Ma poi vedremo, io guardo al futuro del nostro partito e a chi meglio lo interpreterà».
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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