Imprese alla Meloni: «Più infrastrutture»

Venerdì 30 Novembre 2018
LA VISITA
PORDENONE Le categorie economiche (divise) testimoniano la preoccupazione per la situazione economica del Paese e i motivi di contrarietà alla manovra economica e incassano il sostegno di Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia), accompagnata da Luca Ciriani nella tappa pordenonese del suo tour fra i distretti produttivi: «Noi ci siamo e contate su di noi», è la conclusione della parlamentare. Le categorie economiche si sono presentate divise all'incontro con l'esponente di Fratelli d'Italia: prima l'incontro con i commercianti, nella sede di piazza di piazzale dei Mutilati, poi tutti gli altri, compresi il sindaco Alessandro Ciriani e altri esponenti della Giunta e del Consiglio. Sul tavolo, in particolare le criticità della manovra economica: «Non tanto per quanto riguarda la legge Fornero - spiega il presidente di Unindustria Michelangelo Agrusti, che andava rivista in alcune sue componenti -, ma noi ritenevamo che in una fase così delicata del mondo globalizzata una manovra finanziaria andava orientata soprattutto agli investimenti. E non parlo di sussidi alle imprese: noi facciamo anche da soli; avremmo bisogno delle infrastrutture per essere per lo meno alla pari dei nostri competitors».
IL TERRITORIO
Poi la presentazione del territorio, dall'impegno per la formazione del capitale umano al Polo tecnologico e al retrocantiere di Fincantieri: «Un territorio che avrebbe disoccupazione zero, se non fosse per il mismatch fra domanda e offerta di lavoro: le nostre aziende stanno assumendo centinaia di giovani del sud, e a questo proposito io avevo proposto a diversi interlocutori una piccola legge, che andasse a restringere l'Italia, cioè quei giovani del sud potrebbero essere invogliati a venire a lavorare al nord se si consentisse di defiscalizzare dal loro reddito due voli low cost al mese e agli imprenditori di defiscalizzare il costo degli alloggi che possono mettere a disposizione di questi giovani». Posizioni sostanzialmente concordi con quelle di Meloni: «Questa manovra tradisce il nord produttivo, che si aspettava meno tasse e meno burocrazia, ma tradisce anche il sud. Quanto al tema delle infrastrutture, noi siamo schieratissimi. Ci confrontiamo con una manovra economica che guarda alle elezioni europee, ed è quello che contestiamo. Il reddito di cittadinanza è un mostro culturalmente e politicamente: non si possono spendere dieci milioni di euro così. Mettere chi può assumere in condizioni di farlo è la grande sfida». E illustra le proposte del suo partito: «Si può anche non fare la tassa piatta immediatamente, ma si può fare una tassa piatta sui redditi incrementali, e questa potrebbe essere una delle proposte di emendamento». E poi ancora la defiscalizzazione per le aziende del nord che aprono al sud, una proposta sui crediti deteriorati e la richiesta di dilazione dell'entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica che, interviene il presidente dell'Unione artigiani Silvano Pascolo, «ci farà ripercorrere la drammatica vicenda del Sistri, in zone del Paese che non sono coperte». «Siamo venuti a portare la nostra attenzione, la nostra solidarietà, il nostro sostegno e la nostra disponibilità a rappresentare i vostri interessi». Infine, i temi di attualità delle pensioni («Siamo favorevoli alla quota 100, ma se il principio vale nel 2019 deve valere anche negli anni successivi») e il decreto sicurezza: «L'abbiamo sostenuto anche se annacquato: più scopa e paletta che ruspa».
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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