Autostrada: le imprese la vogliono

Mercoledì 17 Aprile 2019
L'APPELLO
BELLUNO Imperativo categorico: infrastrutture il Bellunese. Parola degli imprenditori dolomitici. Con il prolungamento autostradale in primo piano. Lo sbocco a Nord è da sempre uno dei sogni per portare la provincia montana del Veneto fuori dall'isolamento e proiettarla verso la mittel Europa. Un sogno che adesso sembra realizzabile, grazie ai finanziamenti messi dall'Europa per la progettazione di grandi opere viarie di collegamento, ma sul quale arriva una frenata del governatore Luca Zaia.
LA MISSIVA
La presidente di Confindustria Belluno Dolomiti ha consegnato al governatore Zaia un dossier dettagliato della situazione bellunese, accompagnato da una lettera, frutto dell'ultima riunione del Tavolo delle Infrastrutture. E ha rilanciato la proposta, con tanto di parola magica: sbocco a Nord. «Il tema delle infrastrutture è strategico per il nostro territorio, oggi più che mai - dice Berton -. Con la lettera consegnata a Luca Zaia abbiamo dimostrato che il fronte è compatto e che le categorie economiche e sociali sono pronte a fare la loro parte per far ripartire questo territorio, risollevarsi dal dopo-Vaia e cogliere tutte le opportunità derivanti dai grandi eventi, a partire da Cortina 2021, senza dimenticare l'altra grande scommessa: il collegamento sciistico tra Comelico e Pusteria. Adesso non ci sono più alibi: è il momento dell'operatività senza se e senza ma. Zaia ha compreso la nostra istanza e lo ringrazio per la disponibilità. L'ho invitato a Belluno, terminato il periodo di campagna elettorale, per un confronto allargato».
AUTOSTRADA
La lista delle infrastrutture necessarie potrebbe essere lunga. Berton non ha dimenticato di citare i collegamenti sciistici e le opere necessarie a Cortina 2021. È ovvio però che la chiave di volta del sistema infrastrutturale sarebbe proprio «una strada a scorrimento veloce verso Nord, accompagnata dalla realizzazione di opere di miglioramento sul fronte della viabilità interna, e dalla banda larga» continua la presidente degli industriali bellunesi. «La provincia di Belluno continua a soffrire un divario infrastrutturale cronico, cui si sommano un andamento demografico drammatico e una logistica sempre più difficile per le imprese: intervenire ora e non domani è un imperativo categorico per continuare a vivere e lavorare in queste terre. Al governatore Zaia ho detto che siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità e portare avanti tutte quelle iniziative che possono essere utili al territorio: lo stesso sbocco a Nord è un progetto da perseguire alla luce di quello che sta accadendo sul Brennero e della necessità di mettere in contatto il territorio veneto, in particolare l'asse del Piave, con l'Europa centrale».
L'ALLEANZA
Qualche settimana fa era stato l'europarlamentare uscente Remo Sernagiotto a sollevare la questione dei finanziamenti Ue per le progettazioni, ricordando l'imminente scadenza del bando. E dall'assessore regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti, era arrivato un messaggio preciso: «Stiamo lavorando per portare a casa il bando europeo relativo alle progettualità dello sbocco a Nord». Il bando scade il 24 aprile: non resta che attendere le risposte concrete.
FERROVIA E BANDA LARGA
Nel dossier consegnato a Zaia ci sono anche altre richieste del mondo economico e del Tavolo delle Infrastrutture coordinato da Domenico Limana e al quale siedono Confindustria, Appia CNA, Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Cgil, Cisl e Uil. Si va dalla messa in sicurezza del territorio ai collegamenti ferroviari passando per la banda larga.
Damiano Tormen
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