Brugnaro e il no del ministro alla tassa: rispondo ai veneziani

Sabato 9 Febbraio 2019
NIENTE POLEMICHE
VENEZIA Poteva essere il più facile dei canestri: contropiede in campo aperto, con il pubblico in attesa. Ma Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e patròn della Reyer, ha scelto il fairplay. Nessuna polemica con il ministro del Turismo, il leghista Gian Marco Centinaio, che martedì su Twitter se n'era uscito bollando come «inutile e dannoso» il contributo di sbarco appena approvato dalla Giunta di Ca' Farsetti. Parole potenzialmente esplosive su cui Brugnaro, ieri a Sant'Erasmo per la presentazione del piano-casa, ha glissato elegantemente. «Noi rispondiamo ai cittadini veneziani, degli altri ce ne faremo una ragione - ha replicato il sindaco - o comunque spiegheremo con più calma le nostre motivazioni. Sicuramente, forse, in tutti questi anni non è passato ancora bene il messaggio che vivere e gestire una città come Venezia è molto costoso. Però noi siamo persone pazienti e anche molto educate, spiegheremo meglio e faremo vedere: sono convinto che con i numeri e con la realtà potremo convincere chiunque. Con molta umiltà e molta modestia vogliamo pensare per la città e per il suo futuro».
«NESSUNA POLEMICA»
Non si è scomposto, Brugnaro, nemmeno quando gli si è ricordato come il contributo di sbarco fosse stato approvato dalla Finanziaria, scritta dall'Esecutivo di cui il ministro Centinaio fa parte. Possibile che il titolare del dicastero del Turismo se ne sia accorto solo ora? «Noi difendiamo i nostri provvedimenti, ma da me non ci saranno mai parole di polemiche, che ritengo sterili - ha continuato il sindaco - Sono dichiarazioni, probabilmente sono parole e sensazioni che possono anche essere modificate. Sta a noi e sta a me spiegarmi meglio, probabilmente mi sono spiegato male. Con molta pazienza spiegheremo meglio». Capitolo chiuso. Che tanto il provvedimento c'è.
GRANDI NAVI
Quello che manca, e su cui Brugnaro è tornato anche ieri, è una risposta da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul tema delle Grandi Navi. «Noi abbiamo fatto tutto il possibile e abbiamo portato un progetto (il Canale dei Petroli e Marghera, ndr) fino al Comitatone e fino a Roma. Ma poi non ho più saputo nulla». Qui il sindaco si scalda. «È venuto un genio da Roma, gli ho spiegato tutto e poi mi ha detto va bene sindaco, ci penso e le farò sapere. Come se noi a Venezia non ci avessimo mai pensato. Questo silenzio non mi piace. E se mettessero le navi al Lido? Allora sì che sarebbe un altro bel problema per tutta questa parte di laguna. Ma dal Ministero non mi rispondono più. Insomma, dico, sei tu che ha voluto fare il ministro alle Infrastrutture, mica io», ha attaccato Brugnaro, senza mai nominarlo, Danilo Toninelli. Anche se ogni riferimento non era puramente casuale. «Per portare avanti tutte queste battaglie io mi ricandido a sindaco, se io mollo è finita e fanno di Venezia quello che vogliono. A me - ha concluso - non interessa fare i grandi proclami, ma sistemare le cose che non vanno, quelle basilari e che contano. Fare il sindaco, nella mia visione, è amministrare come un buon padre di famiglia una cosa a cui tengo: Venezia».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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