«Capisco le paure di quella donna ma sbaglia a fare guerre di religione»

Giovedì 9 Agosto 2018
«Capisco le paure di quella donna ma sbaglia a fare guerre di religione»
I FREE VAX
TREVISO (ef) «Un bambino non vaccinato non è un untore. Io ho un figlio autistico per cui non vaccinabile e capisco i problemi di questa madre, ma è sbagliato farne una guerra di religione». Roberto Mastalia è coordinatore di Auret di Perugia, una delle associazioni di genitori free-vax sorte in Italia nell'ultimo biennio, cui sono iscritti molti trevigiani. «Bisognerebbe iniziare dicendo che vaccinato non significa immunizzato. Perchè, come ben sappiamo, le malattie infettive vengono contratte anche da bambini che hanno fatto tutta la profilassi vaccinale».
RISCHI ELEVATI
Mastalia ribadisce che il deficit immunitario espone i bambini a tantissimi rischi: ogni batterio o virus non ancora coperto da vaccino può risultare fatale. «Un bambino vaccinato non è un portatore di epidemie. E' anzitutto un bambino sano» chiarisce. L'associazione ricorda inoltre come nei bugiardini sia indicato che i bambini vaccinati con virus attenuato sono potenzialmente più nocivi per gli immunodepressi dei bambini non vaccinati.
PASTICCI LEGISLATIVI
Su una cosa però concorda con la mamma trevigiana: la legge 119 è un pasticcio. «É piena di controsensi. Fissa dei termini per regolarizzarsi, ma nel concreto non dà indicazioni sotto il profilo operativo». Insomma un'obbligatorietà astratta, forse volutamente. Ma rappresentare il sentimento di milioni di famiglie è impossibile. Anche per questo le leggi risultano sfuggenti. «Non additateci come no-vax. Noi siamo free-vax nel senso che vogliamo vaccinare in base ad anamnesi personalizzate e a tempi che cambiano a seconda del singolo bambino». Il motivo è presto detto: il suo secondogenito, cui fu diagnosticato l'autismo dopo una vaccinazione, non può essere più sottoposto a copertura per cui vive le stesse difficoltà degli immunodepressi.
PROCEDIMENTO INUTILE
L'associazione sostiene che questa causa non è destinata a sortire effetti positivi. «Ma al di là di quello che dice la legge -prosegue il presidente di Auret- il nemico non sono gli altri genitori. Ma è un sistema di interessi economici che fomenta la guerra tra poveri». Ad ognuno deve essere garantita la libertà di scelta. Ma se questa scelta lede l'altro? «Ripeto: non sono i bimbi non vaccinati a mettere in pericolo quelli con deficit. I pericoli per loro sono ovunque». Sulle responsabilità della scuola Mastalia è molto prudente. «Non mi sento di scagliarmi contro la scuola. C'è grossa confusione giuridica, capire come muoversi non è facile. Proprio per questo consiglierei alla famiglia di essere meno avventata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci