IL COMMENTO
TREVISO «Sono felice di notare che il mio rampollo Mario Conte

Giovedì 15 Novembre 2018
IL COMMENTO
TREVISO «Sono felice di notare che il mio rampollo Mario Conte abbia sposato in pieno il vangelo secondo Gentilini». E chi meglio dello Sceriffo può giudicare le modifiche in arrivo al regolamento di polizia urbana? Nemmeno da sottolineare la sua soddisfazione. «Noto con piacere che le mie indicazioni fanno ancora storia - continua - questo dimostra che quanto feci durante i miei anni d'amministrazione era una cosa giusta. Se, a distanza di anni, anche altri sindaci copiano le mie azioni vuol dire che ho centrato il bersaglio».
PUGNO DI FERRO
Gentilini guadagnò la ribalta nazionale e internazionale, togliendo le panchine dai giardini di via Roma. L'amministrazione Conte si limita a vietare di utilizzarle come letto improvvisato, ma lo spirito è lo stesso. Così come per il divieto di sedersi per terra, altra prescrizione già presente nel suo regolamento e poi annacquata dalla gestione Manildo. Lui però, adesso andrebbe anche oltre: «Secondo la mia opinione - dice - il regolamento di polizia urbana andrebbe rivisto integralmente, non solo con modifiche sporadiche. A questo punto meglio andare fino in fondo. Cosa cambierei? Anche piccole cose, come l'obbligo di potare le siepi che confinano con la strada pubblica o il marciapiede. Oggi vedo tantissimi posti con rami che sporgono sul suolo pubblico anche di 50-70 centimetri: una cosa intollerabile, oltre che pericolosa. Basta che qualcuno si appoggi dall'altra parte della siepe per far crollare tutto. Altra cosa, che magari con il regolamento c'entra poco: mi segnalano sempre più di frequente i timori di alcune donne quando passano vicino al tribunale, dove ci sono siepi e cespugli troppo grandi e in grado di nascondere qualcuno. L'ho detto più volte anche al presidente del tribunale: davanti al palazzo di giustizia non deve esserci niente, la visuale deve essere assolutamente libera. Così come farei togliere tutte le siepi in mezzo alle rotonde».
GLI STRANIERI
Infine un suo chiodo fisso: «Ogni sera ci sono frotte di immigrati che viaggiano in bicicletta, mi piacerebbe che i nostri agenti di polizia locale, ogni tanto, li fermassero per capire se quelle biciclette sono veramente loro oppure no. Lo so che non rientra nel regolamento di polizia urbana, però servirebbe anche questo».
P. Cal.
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