IL CONFRONTO
BELLUNO Cristianesimo e islam. A Belluno il dialogo è possibile.

Domenica 21 Ottobre 2018
IL CONFRONTO
BELLUNO Cristianesimo e islam. A Belluno il dialogo è possibile. Contro paure, pregiudizi, ostilità e sospetti il vescovo Renato Marangoni e l'imam Hassan Frague si stringono la mano. L'uno augura all'altro Felice Ramadan e Buon Natale.
Il 27 ottobre al Centro Papa Luciani di Santa Giustina si celebrerà la Giornata nazionale del dialogo cristiano islamico in un clima di amicizia e di fraternità, che stempererà anche le polemiche nate nei mesi scorsi attorno al centro islamico dell'ex caserma Piave. Un dibattito che ha diviso il Consiglio comunale e gli stessi cittadini. Le due comunità, tuttavia, non sono state mai così vicine. Mentre tra la popolazione scarsa conoscenza e timori alimentati dagli echi degli attentati e non solo, hanno sollevato un muro ancora per molti versi difficile da abbattere, i rappresentanti religiosi delle due comunità insieme ad associazioni e movimenti stanno dimostrando come un'alternativa percorribile esista. Anche, soprattutto a Belluno dove gli immigrati sono 12 mila e di questi il 50-60% sono di religione musulmana, dove scontri e aperte ostilità non ci sono mai stati. «Grazie fratelli e sorelle per questo viaggio insieme sono le parole di commento rivolte da monsignor Marangoni alla comunità islamica e al resto delle associazioni aderenti all'iniziativa, tra cui Abm e Focolarini -. Non ci spaventiamo davanti alle maldicenze, frutto di paure e di fantasmi alimentanti, anche, da strumentalizzazioni».
L'INIZIATIVA
Si chiacchiererà, ci si confronterà e si leggeranno brani del Vangelo e del Corano in un clima di vicinanza e di amicizia; si berrà tè marocchino, si condivideranno esperienze. Si azzereranno le distanze. Il programma del 27 ottobre è semplice, l'obiettivo uno: promuovere la pace. Il convegno si intitolerà Il viaggio del dialogo. Le strade della comunità bellunese e vedrà l'uno accanto all'altro il vescovo Renato Marangoni, l'imam della comunità islamica bellunese Hassan Frague, la vicepresidente dell'Associazione Bellunesi nel Mondo Patrizia Burigo, il sindaco di Santa Giustina Ennio Vigne e il presidente della provincia Roberto Padrin. Paolo Frizzi, professore al Dipartimento di scienze sociali e politiche dell'università Sophia di Loppiano e Hamid Zariate, medico di base e imam a Valle San Nicolao in provincia di Biella relazioneranno sullo stato dell'arte del dialogo, a livello generale. Dopo una pausa si tornerà in sala per l'ascolto delle testimonianze e per la preghiera finale, con la lettura del Vangelo del giorno e di un testo del Corano. La giornata è il frutto di un lavoro, di una tessitura di rapporti iniziata nel 2015 con la prima marcia della pace. Il programma prenderà il via alle 15.30, ma di pace e di integrazione si parlerà fin dal mattino.
LE SCUOLE
La giornata sarà l'occasione per mettere sul tavolo tutti i nodi e le paure. Scuole in Rete chiede agli studenti bellunesi di farlo senza peli sulla lingua, di votare il sacco e vedere cosa accade. Così nell'incontro del mattino rivolto agli istituti superiori della provincia e organizzato al Centro Giovanni XXIII a tenere banco saranno le domande rivolte dalle nuove generazioni al vescovo e all'imam. Centinaia i giovani presenti, altrettanti quelli collegati in video conferenza. «Gli studenti non sempre capiscono il mondo in cui vivono e rischiano di venire bombardati da paure spiega Franco Chemello, referente per Scuole in Rete -. Ci sono tanti pregiudizi da entrambe le parti, c'è bisogno di una conoscenza reciproca per sciogliere tanti nodi; da parte nostra stiamo cercando di far capire come l'islam sia un universo molto variegato e come la religione, spesso, sia solo un pretesto per creare attorno a sé gruppi dediti ad altro».
Alessia Trentin
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