Il vescovo: «Certi registri neri non dovrebbero più esistere»

Martedì 15 Maggio 2018
Il vescovo: «Certi registri neri non dovrebbero più esistere»
IL MESSAGGIO
PADOVA «Profondamento colpito». Così il vescovo di Padova Claudio Cipolla ha voluto far sentire la sua voce ieri mattina, commentando in maniera decisa l'incidente di domenica mattina alle Acciaierie Venete, dove quattro operai sono rimasti feriti (tre in modo grave, uno è invece già stato dimesso) dagli schizzi e dal calore di novanta tonnellate di acciaio fuso, piombati da quattro metri d'altezza a causa - secondo i primi accertamenti - della rottura del perno che teneva agganciata la siviera che serve al trasporto dei metalli fusi.
Un'operazione come tante, diventata di colpo quasi mortale per quattro persone. Ad allungare un elenco infinito di vittime del lavoro.
«Registri che non dovrebbero esserci», quelli dei feriti o dei morti durante l'impiego, per dirla con le parole del vescovo, che già la scorsa settimana, in occasione della festa del primo maggio, aveva richiamato l'attenzione di tutti al tema di un impiego che sia migliore.
«Sono profondamente colpito da quanto accaduto alle Acciaierie Venete, realtà che proprio lo scorso anno ho visitato durante gli incontri con le aziende - si legge in una nota a firma del vescovo Claudio - Esprimo il mio affetto e la preghiera ai lavoratori gravemente feriti e alle loro famiglie e vicinanza ai colleghi e all'azienda che stanno vivendo questo dramma».
Poi l'invito rivolto alle «comunità cristiane a unirsi con me nella preghiera per loro e per quanti, purtroppo quotidianamente, incorrono in incidenti sul lavoro.
Proprio nei giorni scorsi, durante la Veglia diocesana per il lavoro, abbiamo ricordato i lavoratori che dall'inizio dell'anno in Italia sono rimasti vittima di gravi incidenti sul lavoro (194) e le persone che hanno perso la vita (91).
Questi registri di numeri non dovrebbero esserci, anche se sappiamo che spesso la fatalità e l'imprevisto sono in agguato. Preghiamo perché il lavoro sia per tutti sicuro, sia libero e creativo, partecipativo e solidale. Preghiamo perché la sicurezza sia sempre una priorità nelle nostre realtà lavorative, perché l'attenzione reciproca possa aiutare i lavoratori a custodire la propria incolumità, perché le aziende siano vigili».
L'invito del vescovo poi diventa appuntamento formale con la consuetudine, per i credenti, della recita del rosario durante il mese di maggio, dedicato dalla chiesa alla Madonna.
«Invito tutte le nostre comunità a unirsi a me durante il rosario in corale preghiera mariana, oggi, in particolare per ricordare questi lavoratori delle Acciaierie Venete e le loro famiglie, ma anche il mondo del lavoro nel suo insieme. Affidiamo il nostro lavoro all'intercessione di Maria».
N.M.
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