La divisa con i cinque cerchi tutti in piumino sotto il sole

Martedì 2 Aprile 2019
LA PRESENTAZIONE
VENEZIA Tutti in piumino. Con una temperatura che sfiorava i 23 gradi - e infatti i turisti erano scamiciati - ieri al Palazzo Grandi Stazioni della Regione Veneto l'ambito dress code era un piumino blu con cappuccio, stemma tricolore su una manica e logo della candidatura olimpica sul petto, quella che mostra stilizzati il Duomo di Milano e una pista da sci. Un oggetto del desiderio riservato ai soli protagonisti dell'appuntamento lagunare: il sottosegretario allo sport Giancarlo Giorgetti, il governatore Luca Zaia, il presidente del Coni Giancarlo Malagò, il sindaco di Cortina d'Ampezzo Gianpietro Ghedina. Tutti e quattro opportunamente bardati per le foto di rito, specie quando dal motoscafo, dove Malagò e Giorgetti erano andati a prenderli all'aeroporto Marco Polo, sono scesi i quattro componenti della commissione valutatrice del Cio capitanati dal presidente Octavian Morariu e da Christophe Dubi. Tutti e quattro in giacca a vento rossa con i cinque cerchi stampati sul petto.
GLI ADDOBBI
Alla presentazione della commissione valutatrice del Cio, che dopo essere stata a Stoccolma da oggi e fino a sabato visionerà gli impianti e le strutture della candidatura italiana, ieri a Venezia c'erano 90 giornalisti accreditati, anche stranieri. Per l'occasione il Palazzo Grandi Station è stato tirato a lucido. Vasi di gerani rosa all'ingresso e sulle scale (per la precisione su ogni gradino delle scale). Materiale stampa e zainetto logato Milano-Cortina per i giornalisti. Pannelli con le scritte dell'evento e il nuovo slogan - Dreaming together, sognando insieme - davanti al Palazzo in perfetto stile Coni e, soprattutto Cio.
LE CURIOSITÀ
Se i Giochi saranno assegnati a Milano-Cortina, la cerimonia di apertura si terrà a San Siro. Ma quale stadio? In campo ci sono tre ipotesi e una prevede di rifare completamente l'impianto buttando poi giù l'attuale. A Malagò andrebbe bene qualsiasi scelta: «Potremmo celebrare l'apertura nello stadio più nuovo al mondo e poi la chiusura in quello più vecchio». Di sicuro per il 2026 - anzi, già dal 2023 - ci sarà il collegamento tra l'aeroporto di Venezia e la stazione ferroviaria, come ha spiegato ieri il presidente di Save Enrico Marchi ai commissari del Cio.
Il commissario Christophe Dubi ha rivelato che i Giochi invernali del 2026 potrebbero allargarsi a nuove discipline. E siccome poco prima Morariu aveva raccontato i suoi trascorsi in Italia da giocatore di rugby e l'amicizia con Stefano Bettarello che era con lui nei Barbarians, Malagò ha fatto sorridere la platea: «Ma non siamo sicuri di fare il rugby su neve».
Oggi inizia il lavoro della commissione del Cio. Dall'hotel Cortina, dove hanno alloggiato, i quattro commissari andranno a vedere gli impianti di sci e di curling, più l'area di Fiames. Subito dopo si sposteranno a Anterselva, domani Livigno e Bormio, da giovedì Milano. Sabato potrebbe essere reso noto il sondaggio sul gradimento della popolazione nei confronti dei Giochi. (al.va.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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