LE REAZIONI
MESTRE Alla fine dell'operazione il parroco di via Piave, don Mirco

Mercoledì 11 Luglio 2018
LE REAZIONI
MESTRE Alla fine dell'operazione il parroco di via Piave, don Mirco Pasini, ha suonato le campane a festa. E questo la dice lunga, su quanto la morsa dello spaccio stesse soffocando il rione. In via Monte San Michele, in particolare, la tensione era alle stelle, con i residenti costretti a una convivenza forzata a qualunque ora del giorno. Per Angelo e la sua famiglia, fin dal primo mattino, non c'era pace. «Appena ci svegliamo, facendo colazione, sentiamo dalla finestra le contrattazioni - racconta - solo questa mattina ho sentito negoziare per un grammo di eroina e tre di cocaina». Si comincia presto, prestissimo. «Ho visto uomini in giacca e cravatta scendere dalle loro Bmw alle 6.40 del mattino per trattare il prezzo sulla loro dose - continua - perché non dovete pensare che i clienti di via monte San Michele siano solo i tossicodipendenti che conoscete, quelli che arrivano a piantarsi una siringa nell'inguine perché non trovano più altre vene. Qui si vendono chili di cocaina, e chi compra è il cosiddetto insospettabile. Studenti universitari, professionisti, artigiani». C'è chi, invece, ha rischiato di chiudere il proprio locale a causa del viavai dei pusher. Pasquale Caiazzo, titolare della trattoria La tana di Oberix, all'incrocio tra via Trento e via Monte San Michele, era diventato il simbolo della lotta dei commercianti contro lo spaccio e il degrado della zona. «Ci sono mesi e mesi di indagini in ballo - dice - spero in qualcosa di buono ora, qui le persone sono all'esasperazione. Gli arrestati? Sono personaggi conosciuti, li vedo qui 24 ore su 24. Ora spero che Il Comune e la polizia locale facciano la loro parte, me l'hanno promesso più volte». Michela, che in questa zona ci è nata e cresciuta, non la riconosce più da tempo. «Me ne sono andata, torno solo per venire a trovare i miei genitori. Spero che questa operazione riporti un po' di quella serenità che c'era un tempo. Se ne sente davvero il bisogno».
POLITICA E COMITATI
E la reazione del sindaco Lugi Brugnaro, via Twitter, non si è fatta attendere. «Iniziate da qualche ora le pulizie di fondo in città! Grazie alla procura di Venezia e tutte le forze dell'ordine impegnate». Anche il presidente della municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, ha voluto manifestare la propria soddisfazione per la buona riuscita dell'operazione.
«NORME ADEGUATE»
«Un po' di tempo fa avevamo lanciato un appello che diceva, tra l'altro, come, di fronte a questa epidemia causata soprattutto dalla banda nigeriana che da un paio d'anni ha conquistato una crescente fetta di mercato di strada, togliendo spazio alle altre comunque pericolose bande magrebine, balcaniche e italiane, occorreva reagire duramente. Oggi sembra si sia cambiato passo, finalmente». «Ci congratuliamo con il questore Gagliardi e con il suo vice Eugenio Vomiero per la brillante operazione di polizia nel quadrante della droga - dice Fabrizio Coniglio, presidente del Movimento Mestre Off Limits - ora speriamo che le forze dell'ordine possano essere sempre più sopportate nella loro azione da normative adeguate. Ciò che le nuove generazioni troveranno in eredità dipenderà da quanto sapremo oggi essere rigorosi contro chi, con la droga, importa disperazione e morte nelle nostre comunità. Mestre sia la città leader nella prevenzione anche con lezioni/azioni conoscitive nelle scuole per spiegare che la droga è morte e non sballo».
D.Tam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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