Povertà: i Comuni sono in prima fila

Domenica 7 Gennaio 2018
VALBELLUNA
Chi dice che la crisi è passata butti un occhio in Valbelluna. Provi a chiedere ai Comuni. Basta una sola domanda: quante volte cittadini disoccupati e famiglie povere bussano alle porte del municipio? La risposta può riservare sorprese inattese. Perché anche nelle ridenti località bellunesi, patria del modello Nordest, c'è crisi. C'è stata e c'è ancora. Tanto che non sono pochi i casi di soglie della povertà ben spalancate. E neppure i casi di indigenza vera e propria sono rari.
L'INDIGENZA
Dati ufficiali non ce ne sono. Ma basta guardare l'impegno di Insieme si Può e Caritas per rendersi conto del sottobosco di difficoltà. Difficoltà ad arrivare a fine mese, soprattutto. Ma anche a fare semplicemente la spesa. Due numeri, tanto per avere un idea: negli ultimi 24 mesi sono stati 150 i nuclei familiari destinatari del progetto La povertà a casa nostra, messo in campo da Insieme si Può e Cassa Rurale di Cortina per alleviare l'indigenza di persone residenti nel Bellunese. In una provincia da 200mila abitanti e 94mila nuclei familiari (secondo i dati Demo Istat), non è un dato allarmante, ma neppure tale da poter essere sottovalutato. Anche perché sono tanti i bellunesi che si nascondono quando entrano in difficoltà. L'identikit della famiglia sulla soglia di povertà è abbastanza semplice. Molte sono composte da stranieri, ma non mancano gli italiani, bellunesi doc. Quasi sempre si tratta di famiglie a reddito zero, in cui il capofamiglia ha perso il lavoro e non riesce a reinserirsi. Quasi sempre ci sono di mezzo bambini o ragazzi.
LA GENEROSITÀ
Dove abbonda la crisi, sovrabbonda la generosità dei Comuni. In Valbelluna nessuna amministrazione chiude gli occhi di fronte al problema. Sedico, ad esempio, finanzia ogni anno un fondo dedicato appositamente alle famiglie bisognose. «Mettiamo ogni anno tra i 35 e i 40mila euro - spiega il sindaco, Stefano Deon -. Abbiamo l'obbligo morale di non lasciare nessuno da solo. Per questo c'è lo sportello dedicato alle famiglie in difficoltà: i casi sono tanti e lo dimostrano gli accessi». Anche in Sinistra Piave i Comuni mettono una mano sul cuore e l'altra al portafogli. Non si tratta di elargizioni, ma di piccole spinte a chi si trova in reali condizioni di difficoltà. Lo fa sicuramente Trichiana, con l'amministrazione Da Canal. E Mel ha da tempo un fondo solidarietà che va proprio in questa direzione e che viene rifinanziato ogni anno dall'amministrazione comunale. Dal fondo escono prestiti sull'onore, pagamenti di bollette, borse della spesa e molto altro.
«Le situazioni di difficoltà sono all'ordine del giorno», dice il primo cittadino Stefano Cesa. Quasi da ogni giunta escono delibere di sostegno economico per affitti non pagati, per bollette accumulate, per rette di scuolabus e mense scolastiche.
«Si tratta sempre, o quasi, di situazioni particolari, che coinvolgono minori - continua il sindaco -. Situazioni border line che vengono valutate in base a relazioni dell'assistente sociale». L'intervento del Comune è l'ultima spiaggia: prima ci sono la Caritas e altri enti. «Ma non possono essere interventi strutturali - conclude Cesa -. Credo che i casi siano tanti in Valbelluna».
LA COLLETTA
Le iniziative di sostegno a chi fatica a sbarcare il lunario si moltiplicano. Limana, ad esempio, va a tutto Gas, nel senso del Gruppo Acquisto Solidale, che nelle settimane scorse (prima di Natale) ha organizzato una raccolta di generi alimentari per far passare liete festività alle famiglie con il portafogli vuoto. Il Gas non è nuovo a iniziative di questo tipo: anche l'estate scorsa aveva curato una colletta alimentare nei supermercati e nei negozi di Limana; chi si recava a fare la spesa poteva acquistare qualche prodotto in più da donare ai limanesi bisognosi. Stesso discorso, stessa filosofia, anche a Mel, dove ogni anno l'amministrazione comunale e le associazioni del territorio organizzano una giornata di colletta alimentare. L'ultima volta la generosità fu tale da sommergere i magazzini del Cral Farrese di pacchi di riso, pasta, cracker, tonno e molto altro.
Damiano Tormen
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