Anolf riapre per aiutare gli immigrati a integrarsi

Domenica 13 Gennaio 2019
IMMIGRAZIONE
ROVIGO Riapre, dopo una pausa per la riorganizzazione dei servizi, la sede dell'Anolf Padova Rovigo, associazione di volontariato della Cisl che ha lo scopo di favorire integrazione, rispetto e conoscenza tra gruppi sociali diversi. La sede si trova in via Tre martiri 87/A ed è aperta il lunedì e venerdì dalle 15 alle 17.30. Agli associati viene offerta assistenza nella compilazione e nella presentazione del permesso e della carta di soggiorno, del ricongiungimento familiare e della domanda di cittadinanza.
I NUMERI
Un servizio tanto più importante, vista la platea interessata di 17.901 stranieri in Polesine. Tanti sono quelli presenti attualmente sul territorio, pari al 7,6% della popolazione. La comunità straniera più numerosa è quella marocchina con 3.695 persone, pari al 20,64% degli stranieri, seguita di poco da quella rumena, con 3.684 stranieri (20,12%) e cinese con 2.760 (15,42%). Meno numerose le comunità albanese, moldava, ucraina e nigeriana. Il Comune con il maggior numero di cittadini stranieri è Rovigo, con oltre cinquemila residenti, pari al 28% del totale. Il secondo è Lendinara con 1.132 stranieri (6,28%), seguito di poco da Badia, Adria e Occhiobello.
L'ATTIVITÀ
Oltre a offrire supporto per gli adempimenti burocratici, Anolf svolge attività informativa per promuovere i diritti degli immigrati, per fornire loro gli strumenti utili a diventare soggetti attivi nella società, come la conoscenza della lingua e della cultura, per favorire l'associazionismo attivo tra immigrati. L'associazione mette inoltre a disposizione dei soci l'accesso agevolato a tutti i servizi Cisl. Per contattare l'Anolf è possibile telefonare allo 0425/399207 o scrivere all'indirizzo Anolf.padovarovigo@cisl.it.
«È fondamentale accogliere e coinvolgere una platea così importante di utenza - spiega la referente Francesca Pizzo - sono persone che abitano nel nostro territorio anche da dieci anni e si sono viste posticipare l'accettazione della domanda di cittadinanza per effetto del decreto sicurezza, che allunga ancora di più i tempi. Basti pensare che prima ci volevano circa due anni, ora almeno il doppio».
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