Forza Italia, fronda anti-Cortelazzo

Domenica 7 Aprile 2019
Forza Italia, fronda anti-Cortelazzo
VERSO LE ELEZIONI
ROVIGO Forza Italia si concede altre 48 ore di tempo per decidere che strada prendere. Due giorni per capire se sostenere Andrea Bimbatti o Cristina Folchini, i due nomi più chiacchierati tra gli azzurri che hanno giurato fedeltà alla segreteria provinciale guidata da Piergiorgio Cortelazzo, plenipotenziario di un partito che in poco più di un mese ha visto fuoriuscire dai propri ranghi alcune componenti dal forte peso politico. La diaspora azzurra, infatti, ha portato Renzo Marangon e la sua Forza Rovigo nel polo della Lega, insieme a Obiettivo Rovigo di Paolo Avezzù ed Ezio Conchi con la sua Cambia Rovigo si candiderà in solitaria (nella sua lista figura un forzista della prima ora come Walter Roana). Stessa storia per Luca Bellotti che, naufragato ormai inesorabilmente il suo sogno di riunire tutto il centrodestra sotto il suo nome, si appresta a indossare i panni del battitore libero con la sua Rovigo Viva (da non confondere con Viva Rovigo, una delle liste a supporto di Nadia Romeo nel 2015).
CENTRODESTRA A PEZZI
Questo frazionamento rischia di essere devastante alle urne e alcuni azzurri già vedono aleggiare sulle loro teste il terribile spettro delle elezioni comunali adriesi dello scorso anno, il cui copione rischia seriamente di ripetersi anche nel capoluogo. Nella città etrusca, infatti, il centrodestra si era presentato alle urne con due distinti candidati:, Emanuela Beltrame sostenuta da Lega e FI contro Giorgia Furlanetto per Fratelli d'Italia e Forza Adria. L'unione dei due risultati ottenuti al primo turno avrebbe permesso al centrodestra di arrivare al ballottaggio, invece ci sono andati solo il civico Omar Barbierato (divenuto poi sindaco) ed il democratico Lamberto Cavallari. In quel modo solo la Lega ha ottenuto un seggio in consiglio comunale, lasciando fuori l'azzurro Federico Simoni.
SPONDA LEGA
Per questo alcuni azzurri spingono perché il partito chini il capo e chieda alla Lega di entrare in coalizione, mettendo da parte le rivalità e i diverbi del recente passato con la speranza di ritornare a Palazzo Nodari. Ma invece Cortelazzo è fedele alla sua linea e questa settimana conta di sciogliere definitivamente la riserva su chi candidare e aprire ufficialmente la campagna elettorale. Quel che è già certo è che nella coalizione entreranno solo gli ex leghisti nella loro civica Lega Rovigo. Per Presenza Cristiana invece non ci sarà spazio: il partito di Antonio Saccardin potrebbe riutilizzare l'espediente del 2015, ovvero correre da solo per poi apparentarsi durante il ballottaggio per giocarsi un posto in giunta e in consiglio comunale.
ESPERIENZA INNANZITUTTO
Lo scontro tra il blocco forzista e quello del Carroccio si giocherà tutto sulla esperienza, visto che i primi hanno sostenuto sin dal giorno dopo la caduta dell'ex sindaco Massimo Bergamin la necessità di affidare il Comune ad una persona di comprovata esperienza politica, mentre i secondi hanno deciso di perseguire la strategia del nome nuovo, come già fatto con Bruno Piva nel 2011 e con lo stesso Bergamin.
Alberto Lucchin
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