L'ex roccaforte rossa è salita sul Carroccio

Mercoledì 7 Marzo 2018
EX FEUDO PCI
ROVIGO Alle elezioni Politiche del 2013 la Lega Nord contava a Stienta il 4,4 per cento di preferenze alla Camera, con 97 voti, e il 4,9 per cento al Senato. Solo 15 mesi dopo, uno dei comuni conosciuti tra i più rossi d'Italia, che nella frazione Zampine era stato la culla del Pci polesano, aveva eletto sindaco, il 25 maggio 2014, Cristiano Corazzari, attuale assessore regionale della Lega con deleghe a Territorio, Cultura e Sicurezza.
PRIMO PARTITO
Oggi la Lega è il primo partito a Stienta: con il voto del 4 marzo ha conquistato il 30,58 per cento delle preferenze al plurinominale del Senato e ha superato il Pd, che è sceso dal 42,8 per cento di 5 anni fa all'attuale 30,15. Nello stesso collegio senatoriale, l'ex area comunista somma il 2,82 per cento di Liberi e Uguali, i 3 voti di Sinistra rivoluzionaria e i 19 di Potere al Popolo (Camera più Senato). Si guarda ai voti del Senato pensando ai militanti dell'ex Pci, e per escludere gli Under 25, visto che al plurinominale della Camera la distanza tra Lega (31,23 per cento) e Pd (28,74) è ancora più reale.
UNA RIVOLUZIONE
Ma come spiegare questa rivoluzione, in un territorio dove il circolo Arci continua la tradizione dell'ex Casa del Popolo Le 4 lamiere e lo storico bar Cremlino, chiuso dopo l'ultimo cambio di gestione, resta un emblema del passato rosso? Lo chiediamo al sindaco Enrico Ferrarese, che nel 2015 aveva raccolto il testimone da Corazzari e nel 2016 è stato eletto primo cittadino.
L'ANALISI DEL SINDACO
«Penso che il risultato locale delle Politiche vada inserito nella tendenza generale che s'è vista nelle regioni del Nord - risponde il primo cittadino del Comune altopolesano - Qualche mese fa, il referendum sull'autonomia del Veneto non era stato così positivo a Stienta, come in altri comuni rivieraschi tradizionalmente di sinistra».
Lo scorso ottobre sembrava che avesse influito la matrice rossa del territorio, ricorda il sindaco Ferrarese. Mentre oggi la situazione è completamente diversa.
NIENTE TESSERA DEL CARROCCIO
«Nelle elezioni Amministrative incidono altri fattori e così l'elezione di Corazzari e poi la mia, potevano essere spiegate da qualcuno come uno scostamento dalle Politiche proprio per le particolarità che ci sono nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. Non ho la tessera della Lega - continua il sindaco Ferrarese -, ma nessun componente della mia giunta nasconde certo ciò che pensa a livello politico». Probabilmente «sta cambiando il tessuto politico - afferma Ferrarese - e i risultati di rottura delle Amministrative 2014 e 2016 hanno fatto cambiare idea, poi, a chi pensava che la buona amministrazione locale fosse solo di sinistra».
IL LAVORO IN COMUNE
«Abbiamo presentato delle proposte serie e precise - continua il sindaco di Stienta -, abbiamo dimostrato che non ci sono giochi, intrallazzi né persone da mantenere e siamo stati apprezzati come amministratori. E ora il dato delle Politiche è più in linea con quello delle Amministrative 2016».
Alcuni sostengono che il Pd abbia perso il contatto col territorio. «Non conosco le dinamiche interne ai partiti, ma credo che le richieste delle persone cambino col tempo - rileva il sindaco Ferrarese - E così, riuscire a cogliere per primi le necessità del territorio può fare la differenza». «Le risposte di Palazzo non sono quelle che servono a chi vive in paese - conclude - E questo credo sia ciò che fa davvero la differenza, a Stienta come in tutti gli altri Comuni.»
Nicola Astolfi
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