Si è dunque chiuso il Mondiale di Russia, con alcuni punti, fuori dal campo

Lunedì 23 Luglio 2018
Si è dunque chiuso il Mondiale di Russia, con alcuni punti, fuori dal campo di gioco, indiscutibilmente positivi: l'enorme pubblico in tutte le partite, la perfetta organizzazione di Putin, l'assenza di incidenti fuori dagli stadi. Se poi guardiamo allo spettacolo, all'aspetto tecnico degli incontri, alla limpidezza dei risultati, qualche riserva dobbiamo esprimerla. La finale tra Francia e Croazia è stata lo specchio del campionato: le due Nazionali hanno disputato una buona partita, ma non si può dire che ci siano stati tanti minuti di ottimo gioco e molte prodezze da parte dei calciatori più qualificati. Obiettivamente, comunque, occorre dire che la Francia ha meritato di vincere la Coppa del Mondo, a vent'anni esatti dal successo sul Brasile a Parigi. La Nazionale transalpina ha potuto godere delle ottime prestazioni di Pogba, Mbappè, Griezmann, cosa che non hanno potuto fare l'Argentina con Messi e il Portogallo con Ronaldo. Non si può non rilevare che la Nazionale francese, a differenza di quella croata, assolutamente aborigena, vanta tantissima stirpe africana in 14 dei suoi giocatori, originari di 9 paesi differenti di quel continente. Fra gli altri, proprio Pogba e Mbappè. È la conseguenza di quel colonialismo che ha condotto la Francia a governare tante parti dell'Africa e poi a diventarne un punto di riferimento. Di sicuro ne beneficerà Macron, con consensi smisurati, così come sta accadendo in Russia a Putin per la perfetta organizzazione del Mondiale. Bisogna dire che Deschamps ha compiuto un vero capolavoro, costruendo una squadra formidabile dopo le sconfitte di un tempo. Per informazione, va detto che il commissario tecnico francese è uno dei tre allenatori, con il brasiliano Zagallo e il tedesco Beckenbauer che hanno vinto la Coppa del Mondo anche da giocatori. Il suo capolavoro comunque è stato l'aver ringiovanito la Nazionale puntando su diversi talenti e sacrificando giocatori un po' maturi come Benzema. Proprio per la giovane età si può pensare che questa Francia sarà protagonista nelle prossime edizioni di Europeo e Mondiale, a differenza della Croazia, esperta e matura, che ha qualche ottimo giocatore, ma dovrà rinnovarsi in molti ruoli.
Al Mondiale di Russia c'erano 58 italiani, di cui 11 della Juventus, 6 del Napoli, 5 della Sampdoria, 5 del Milan, 4 dell'Inter, 4 del Bologna, 4 del Torino, pochi hanno fatto la differenza.
Stavolta i pronostici non hanno fatto centro. Le squadre che godevano i giudizi di tutti gli esperti di calcio non hanno fatto molta strada e deludendo i loro sostenitori sono state eliminate da Nazionali non fortissime sulla carta, ma determinate nell'imporre un proprio gioco. Sono usciti precocemente di scena il Brasile di Neymar e Douglas Costa, la Germania di Muller e Gomez, l'Argentina di Messi, Dybala, Higuain, l'Uruguay di Cavani e Suarez, la Spagna di Iniesta, Isco e Asensio, lo stesso Belgio con Hazard, Lukaku, Mertens.
Un accenno alla classifica marcatori del Mondiale 2018. Ha vinto l'inglese Kane con 6 gol, proprio come Paolo Rossi nel 1982 in Spagna (3 gol contro il Brasile, 2 contro la Polonia, 1 nella finale contro la Germania) e come Schillaci nel Mondiale in Italia. Tutti però lontani dal francese Fontaine con 13 gol nel 1958, dall'ungherese Kocsis con 11 gol, dal tedesco Muller con 10 gol.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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