False mail del vescovo «Attenti alle truffe»

Venerdì 28 Settembre 2018
VITTORIO VENETO
Sacerdoti e religiosi della diocesi nel mirino dei truffatori. C'è chi si è spacciato via email per il vescovo Corrado Pizziolo chiedendo di versare 2mila euro per coprire le spese del funerale di alcune suore uccise in Africa, e chi invece ha contattato per telefono un sacerdote del Quartier del Piave e, sostenendo di essere un funzionario della Regione, ha chiesto di avere indietro il contributo versato all'asilo parrocchiale. Episodi che non danno tregua a sacerdoti e religiosi, dopo che già a luglio varie email partite dal falso indirizzo monsignor.pizziolo@gmail.com pure hanno tentato di truffare sacerdoti e istituti religiosi diocesani carpendo dati personali. E ancora una volta, è la Curia a mettere in guardia religiosi, ma anche laici che pure potrebbero ricevere via email comunicazioni dal falso vescovo e finire nella trappola versando a ignoti il denaro richiesto. Di recente «un soggetto che scriveva in un pessimo italiano, ma che utilizzava informazioni esatte, si è spacciato per il nostro Vescovo e sosteneva che in Tanzania una congregazione di suore francescane è stata attaccata e varie sono state uccise. Chiedeva così 2mila euro per il funerale. Hanno poi chiamato anche al telefono» dettagliano dalla Curia. A qualche giorno fa, invece, risale un altro episodio. «Un truffatore si è presentato al telefono come un funzionario della Regione e ha sostenuto che per errore della Regione era stato versato un contributo alla materna della parrocchia, contributo che invece era destinato a un'altra scuola ripercorre la Curia - Quindi la richiesta di restituire subito la somma». Il sacerdote è rimasto basito ma non ha perso la lucidità. E subito si è attivato con i canali istituzionali per appurare la veridicità di quella comunicazione. Ha anche informato la Curia che, ora, mette in guardia le tante parrocchie e comunità religiose che gestiscono le scuole paritarie. «Come sempre l'invito della Curia - è bene prestare la massima attenzione alle richieste di denaro e fare fare le verifiche opportune. In caso di dubbio, è bene anche chiamare gli uffici preposti in curia».
Claudia Borsoi
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