LA POLEMICA
TREVISO «Troppo comodo fare i dispensatori di aiuti così,

Lunedì 25 Febbraio 2019
LA POLEMICA TREVISO «Troppo comodo fare i dispensatori di aiuti così,
LA POLEMICA
TREVISO «Troppo comodo fare i dispensatori di aiuti così, ed è grave che qualche giudice si presti a iniziative di carattere chiaramente politico». Toni Da Re, segretario nazionale della Liga Veneta-Lega Nord, torna sulla marcia per l'accoglienza convocata a Venezia il 16 marzo dal professor Antonio Calò, cittadino europeo 2018. «Si tratta di una presa di posizione di chiaro segno politico. C'è un cittadino che oggi è sceso in campo, dando la propria disponibilità a candidarsi alle Europee e inizia a fare la sua campagna elettorale. E dall'altra un giudice che si schiera, dimenticando forse quali sono i doveri della magistratura. Poi ci chiediamo il perchè di tanti processi».
LEVATA DI SCUDI
Dal Carroccio quindi arriva una chiara presa di distanza da quella che è letta come «pura strumentalizzazione». «Ritengo che la magistratura debba iniziare a porsi i problemi delle esternazioni dei giudici, e debba iniziare al proprio interno a fare delle riflessioni». La posizione di Da Re segue l'annuncio di ieri. Calò, il professore assurto alle cronache per aver sviluppato un originale progetto di accoglienza, ha spiegato lo spirito di Porto aperto, slogan e simbolo di quello che potrebbe presto trasformarsi in un movimento e forse in un soggetto politico. «Vogliamo dimostrare che non siamo la minoranza dei buonisti, ma un sentire diffuso che può rappresentare moltissimi giovani, non solo nei nostri territori, ma in tutta Italia» diceva ieri la trevigiana Rachele Scarpa. «Davamo per scontati determinati valori che invece oggi vanno nuovamente difesi e riaffermati -le faceva eco il padovano Franco Corti Si sta facendo un uso strumentale di questioni complesse che andrebbero invece affrontate con profondità».
L'INTERVENTO
Ma è stato il sostegno pubblico sui social del giudice del Tribunale di Treviso Maria Teresa Cusumano a scatenare la polemica con la Lega. «Da donna di legge -afferma in un post- bisogna continuare a battersi affinché l'immigrazione nel nostro Paese avvenga secondo le regole del Diritto Internazionale e senza in alcun modo appoggiare idealmente la condotta di Ignobili Uomini sfruttatori delle tragedie altrui e traghettatori per mare senza alcuno scrupolo e per il proprio tornaconto economico. (...) Ma non ci si può voltare dall'altra parte come se non fosse affar nostro. Siamo tutti esseri umani. L'umanità anzitutto». Da qui la risposta piccata di Da Re . «Faccia il suo mestiere. Come del resto il professor Calò». Il movimento ha scelto Venezia come anello storico di collegamento tra Occidente e Oriente e porto aperto per definizione. «Un corteo puramente strumentale» conclude Da Re, che vede aria di anticipo di campagna elettorale. Quanto al suo futuro politico, però, Calò non si sbilancia: le riserve saranno sciolte a fine marzo.
Elena Filini
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