A spasso nei luoghi della Grande Guerra

Venerdì 3 Agosto 2018
L'INIZIATIVA
Camminare per ricordare. Un passo dopo l'altro per cercare di carpire il tragico evento della Grande Guerra. Il cammino per comprendere il sacrificio di molti che hanno vissuto (e perso la propria vita) sulla propria pelle nel Primo conflitto mondiale. Ai troppi che hanno attraversato il territorio di confine del Friuli Venezia Giulia è dedicata la coinvolgente e a tratti commovente passeggiata teatrale che, sotto il titolo In cammino: la pace dei morti, il silenzio dei vivi, conclude il progetto Oltreconfine 1918/2018.
UN RITO LAICO
È una processione laica quella costruita dal regista Francesco Accomando che è partita il 20 giugno da Palmanova, avvolgendo il filo rosso della memoria a 100 anni dalla fine della Prima Guerra e dipanandolo in altre 16 tappe tra strade, argini e chiese di quella striscia di confine che fu trincea o retrovia, che vide le comunità e i paesi passare di mano come in un drammatico risiko tra il regno d'Italia e l'Impero Austro-Ungarico. Un lungo percorso che arriva questa sera a Romans d'Isonzo, il 6 agosto a Torviscosa e il 9 agosto a Santa Maria la Longa, con l'ultima replica e la salita simbolica all'Ara Pacis di Medea il 29 agosto (info 339.4238228 -www.oltreconfine-ww1.eu).
ATTORI NON PROFESSIONISTI
Giampaolo Fioretti e Gianni Russo dell'associazione Cikale Operose e il direttore artistico Accomando hanno lavorato per due mesi con un gruppo di attori non professionisti nella costruzione di una restituzione drammaturgica delle memorie raccolte. «Migliaia e migliaia di persone hanno attraversato il Friuli da Caporetto a dopo la fine della guerra - spiega il regista - truppe in avanzata e in ritirata, militari in rientro dal fronte per la licenza, prigionieri ed ex prigionieri di ritorno, civili fuggiaschi, profughi, deportati Tutta la narrazione di Oltreconfine parla di questo continuo movimento massivo». L'intera comunità dei paesi toccati dalla passeggiata è invitata a partecipare (gratuitamente), per vivere l'emozione di una memoria lontana cent'anni eppure ancora viva nelle famiglie che hanno sofferto il dramma, su un confine che è divenuto un fronte cruciale per le sorti del conflitto.
Oltreconfine è un progetto partecipato che ha riunito i cittadini e le associazioni di 17 comuni del Friuli Venezia Giulia: Palmanova (capofila), Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans d'Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria la Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse, Visco. Tutti territori che, nel 1915, si trovarono presi in mezzo dalla guerra, essendo a ridosso o sul confine tra l'Impero Austro-Ungarico e il Regno d'Italia.
«Il lavoro è una sorta di rituale laico che coinvolge attori e pubblico nell'atto del ricordare - aggiunge il regista Accomando - e nello stesso tempo è l'invito a un cammino collettivo da intraprendere per costruire una pace forse mai raggiungibile nella sua pienezza». Il titolo sottolinea anche un paradosso, dato che «ci racconta come solo i morti hanno trovato finalmente la pace alle loro sofferenze, mentre per i vivi la guerra della miseria e della fame è continuata ben oltre il termine delle ostilità».
R.C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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