IL SALONE
Più che se non vedo non credo, sarebbe meglio dire se non tocco

Venerdì 12 Gennaio 2018
IL SALONE
Più che se non vedo non credo, sarebbe meglio dire se non tocco non credo alla 93a edizione di Pitti Immagine Uomo, che si conclude oggi a Firenze con un'ampia panoramica sulle tendenze sulla moda maschile per il prossimo autunno/inverno. E una buona affluenza di pubblico, cresciuto del 2,5% rispetto all'anno scorso. Si punta sulla leggerezza e morbidezza dei tessuti. Herno lancia la sua collezione Untitled.02 by m140, in collaborazione con gli stilisti Stefano Ghidotti e Michele Canziani. Otto capispalla dai volumi ampi, che si distinguono anche per l'uso di una stoffa simile a moquette tagliata a vivo, abbinata alle termonastrature e reversibile. Un altro cappotto sfoggia una sorta di coprispalla in fodera staccabile. Ogni capo della capsule è una rielaborazione in chiave attuale di quelli storici dell'azienda, mentre nella collezione più classica si distingue, oltre all'impalpabile piumino 7 denari adesso anche nella versione double face, la giacca Down Stretch Project.
L'AVVENTURA
Punta sulla piacevolezza tattile Belvest con i suoi cappotti 100% cammello, le giacche decostruite senza armature interne. I travel blazer hanno una ruvidezza che ricorda l'antica sartoria ma si arricchiscono con dieci tasche di cui una staccabile che scherma le onde magnetiche e protegge le carte di credito da possibili furti di identità. E per i più avventurosi l'azienda propone anche un gilet dall'aspetto elegante che nasconde una membrana antiproiettile. Cela invece una pochette il nuovo zaino I29 a.testoni con una tasca ispirata alla street art che si stacca per cambiare look.
Paul&Shark, dopo due anni di assenza dal Pitti, torna e porta uno spesso caban dalla forma leggermente a uovo e un parca luminescente che si distingue nella notte. Si nota anche il piccolo gilet da applicare sulle spalle di Armata di Mare: con un mini telecomando segnala in modo luminoso se si intende girare a sinistra o a destra, studiato per i ciclisti urbani. Morbido e duttile fustagno inglese per il peacoat di Sealup, che dona una sensazione di leggerezza ai suoi piumini e ai suoi giacconi tre strati in tessuto opaco, che si adattano anche a meno trenta.
Sovrapposizioni di spessori, strutture e dimensioni da Sartoria Latorre, tra quadri che si mixano amabilmente, giacche abbinate a gilet di differenti fantasie, maglioni dalle trecce importanti e velluti dalle ampie righe. Il velluto e la sua mano liscia sono protagonisti anche da Invicta sulle scarpe e sui giubbotti idrorepellenti dalla forma a bomber. Da Blauer doppi spessori e tatto molteplice tra piumini che hanno un gilet integrato esterno di pelliccia ecologica. Scelta green dell'azienda che per gli imbottiti estremamente soffici di piuma riciclata utilizza quella delle coperte, dopo un trattamento fatto di lavaggi e disinfezioni. Croccante è la giacca tecnica di North Sails che usa materiali riciclati e riciclabili in modo da salvaguardare gli oceani, mentre è dedicato agli esploratori il giaccone tre strati con una membrana resistente all'acqua. Xacus utilizza per le sue camicie tessuti importanti come flanella e velluto tinto con passaggi a mano per un effetto vintage, mentre Webb&Scott sperimenta stoffe dal sapore tridimensionali. La X delle sneaker di Munich X è evidenziata dai colori, mentre le scarpe di Fanga mescolano pelle e denim.

Anna Franco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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