Mancano i sacerdoti Tagli in arrivo alle parrocchie

Domenica 9 Dicembre 2018
SAN MICHELE
Mancano i preti, Diocesi costretta a rivedere gli incarichi dei parroci. «Fra qualche anno avremo non più di una settantina di presbiteri tra i 40 e i 75 anni e circa 25 sotto i 40 anni, con ancora un gruppo di anziani come collaboratori - spiega il vescovo di Concordia-Pordenone, Giuseppe Pellegrini -. Con queste forze dobbiamo fare i conti. Oggi siamo 370mila abitanti suddivisi in 190 parrocchie: significa un sacerdote ogni 5mila abitanti». Alla luce di queste indicazioni, il Consiglio di Unità pastorale di San Michele ha fatto un'ipotesi, che i membri dei Consigli pastorali hanno approvato, presentata al Vescovo, così come hanno fatto tutti i Consigli di unità pastorale della diocesi. L'ipotesi è di un parroco e un cappellano a San Michele, assumendo la responsabilità pastorale delle parrocchie di San Michele, San Giorgio, Cesarolo, Villanova. Poi ancora un parroco a Bibione, accorpando la frazione di Bevazzana. La parrocchia di Cesarolo, essendo centrale, è stata scelta quale sede per tutti gli appuntamenti di formazione a livello di Unità pastorale, indicando la canonica di Cesarolo quale sede per uno o due sacerdoti anziani autonomi, in grado così di dare una mano al territorio. È emersa anche l'ipotesi di unire Bibione e Cesarolo, sempre con un parroco, togliendo un cappellano a San Michele, ma la Pastorale del turismo che caratterizza Bibione ha un ritmo diverso da tutte le altre parrocchie: già con le prime domeniche di marzo arrivano i turisti, e la Comunità si deve mostrare loro attenta attraverso una particolare proposta. Per i pochi mesi invernali, il parroco di Bibione potrà svolgere altri servizi a livello diocesano. Comunque sia, a breve si passerà da 5 a 2 parroci per l'intero territorio comunale di San Michele. (m.cor.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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