Piano sanitario, Forza Italia convoca Dal Ben

Venerdì 6 Luglio 2018
PROGRAMMAZIONE
VENEZIA «Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell'Ulss 3, venga in commissione consigliare a parlare del nuovo Piano socio sanityario regionale». Lo chiedono i consiglieri comunali di Forza Italia, la capogruppo Deborah Onisto con Lorenza Lavini e Saverio Centenaro, che domandano la convocazione di una commissione ad hoc alla presidente Chiara Visentin (lista Brugnaro).
«Il Piano - dicono i tre consiglieri - è stato approvato il 30 maggio e particolare attenzione viene riservata ai temi del territorio, della cronicità e della non autosufficienza e viene confermata la scelta strategica di una forte integrazione tra sanitario e sociale. Proprio per questa sottolineatura, legata al territorio e all'integrazione tra sanitario e sociale, crediamo che sia necessario il coinvolgimento della commissione per poter comprendere al meglio le strategie e le indicazioni in esso contenute, al fine di poter dare un contributo di sinergia tra le varie istituzioni in un tema cosi importante per i nostri concittadini».
«Dalla lettura del documento, che appare più un atto di indirizzo che una vera e propria programmazione di sviluppo sanitario territoriale dell'intera azienda - proseguono i tre consiglieri - ci sono passaggi che vanno necessariamente approfonditi: ad esempio, per quanto ci riguarda, tutto quello inerente i distretti sanitari, di cui si parla in un solo paragrafo. Proprio su questo tema, l'amministrazione comunale, recependo le istanze dei cittadini, ha negli anni segnalato la necessità della ricollocazione di alcuni distretti, le cui strutture sono deficitarie del punto di vista strutturale (Marghera, via Cappuccina), a cui ora si aggiungono anche difficoltà legate al personale e all'organizzazione di alcuni servizi».
E ancora: «È nota la mancanza di turn over per quanti sono andati in quiescenza e per quelli che alcuni motivi sono stati reimpiegati nei settori amministrativi, un carico di lavoro superiore alle reali forze in campo, professionalità non sostituite e quelle presenti mortificate. Ci risultano in sofferenza l'assistenza domiciliare, i servizi prelievi, infermieristica, psicologi... Inoltre, con riferimento alla dirigenza, i bandi approvati e mai banditi, di cui la responsabilità è in capo all'azienda, hanno lasciato sguarniti i primariati delle cure primarie ed intermedie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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