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Una prassi in passato praticata rigorosamente solo dal

Mercoledì 27 Dicembre 2017
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Una prassi in passato praticata rigorosamente solo dal Pci, che lasciava ai suoi parlamentari (almeno nei primi tempi) l'equivalente della busta paga di un operaio. Per Botteghe oscure, largamente finanziata dai sovietici, si trattava di bruscolini: era più un modo di imporre una disciplina collettiva agli eletti, tipica della concezione leninista. Non a caso i partiti liberali e democratici la perseguivano con minor rigore, anche per rispetto dell'autonomia dell'eletto. Oggi invece persino Forza Italia sembra richieda cifre consistenti ai suoi. L'impoverimento (certo, relativo) del rappresentante del popolo potrà soddisfare la voglia di crucifige di un'opinione pubblica esasperata, ma non è il modo giusto per far nascere una classe politica all'altezza. Oggi tutti i partiti promettono di inserire nelle prossime liste elettorali un gran numero di candidati della mitica «società civile». Ma se una parte importante del loro finanziamento graverà sempre più sugli stipendi dei parlamentari, quale esponente della società civile deciderà di misurarsi con l'elezione, mettendoci anche del denaro suo nella campagna? Non certo chi è dotato di professionalità di valore, quindi giustamente ben rimunerata: immiserirsi per fare il parlamentare non è una bella prospettiva. Non si faranno avanti, insomma, i «ricchi», come spesso erroneamente si sente dire. Sarà invece più probabile trovare nelle liste coloro che nulla avranno da perdere (in termini di reddito) a essere eletti in parlamento, e tutto da guadagnare, anche a diaria ridotta. Avremo quindi parlamentari ancor più devoti ai capi bastone, a cui dovranno tutto, espressione magari anche della società civile, ma di quella per cui la politica è l'ultima spiaggia per sbarcare il lunario. Al tempo stesso gli esecutivi saranno sempre più composti da tecnici non parlamentari, reclutati dalle professioni o dall'alta burocrazia: con una rigida separazione qualitativa tra governo e parlamento, tra esecutivo e legislativo, ben diversa dalla virtuosa divisione di questi due poteri richiesta nei sistemi liberali. Da parlamentari poveri non potremo che attenderci una povera politica.
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