Bergamo, gli ortodossi alla Regione: comprate la chiesetta per noi

Lettera al goveratore Fontana sulla cappella degli ex Riuniti "contesa"

La chiesetta dei frati cappuccini

La chiesetta dei frati cappuccini

Bergamo, 9 marzo 2019 - C'è una nuova   puntata nella vicenda che riguarda la chiesetta degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo, dal 2015 utilizzata in comodato d’uso gratuito dalla Comunità ortodossa di Bergamo, ma messa all’asta lo scorso 25 ottobre dall’Asst Papa Giovanni XXIII (azienda controllata da Regione Lombardia) e acquistata dall’Associazione musulmani di Bergamo, forte di un rialzo dell’8% sulla base di 418.700 euro: l’esito della gara sollevò un polverone politico, tanto che il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, si sentì in dovere di intervenire, promettendo che "la Regione avrebbe esercitato il diritto di prelazione e comprato la chiesa", togliendola di fatto ai fedeli musulmani. Proprio quella promessa è l’oggetto della lettera che i circa 2mila fedeli della Comunità ortodossa romena di Bergamo, attraverso la loro guida spirituale, padre Gheorghe Velescu, hanno inviato al governatore.

"Avvicinandosi la scadenza del contratto tra gli ortodossi e l’azienda ospedaliera, che sarà il 30 giugno – scrive padre Gheorghe – facciamo presente la nostra preoccupazione nel sapere come la vicenda si stia sviluppando. Nei suoi precedenti interventi aveva assicurato l’intenzione da parte della Regione di far valere la prelazione nell’acquisto della chiesa, in modo che la nostra presenza potesse continuare. Confidiamo che tale proposito stia procedendo verso una soluzione positiva". Per ora, infatti, la comunità ortodossa non sta prendendo in esame nessuna alternativa.

Dopo mesi di silenzio, la vicenda era tornata alla ribalta verso la fine di gennaio, quando i responsabili del procedimento avevano inoltrato una prima richiesta ai musulmani: un corposo dossier aggiuntivo sull’ente aggiudicatario provvisorio del bando, in particolare sui membri del direttivo.

La documentazione è ora nelle mani del notaio Nicoletta Morelli, incaricato dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di esaminare tutte le informazioni prodotte dall’associazione, anche quelle sulla provenienza del denaro. Se non si registreranno sorprese, si potrà procedere alla pubblicazione della delibera di aggiudicazione definitiva, passaggio necessario al completamento dell’iter amministrativo.

A quel punto toccherà alla Regione Lombardia mettere in pratica quanto annunciato 100 giorni fa, tra le perplessità del centrosinistra e dei fedeli musulmani stessi, che nel frattempo, per tutelare le proprie ragioni, si sono rivolti all’avvocato Andrea Di Lascio.