Trincee e tunnel della Grande guerra riaffiorano sul passo del Maniva / FOTO

Viaggio nel grande cantiere in cui si sta recuperando la linea difensiva al confine con l'Austria. Inaugurazione il 3 novembre in occasione del centenario della fine del primo conflitto mondiale

La trincee della Grande guerra sul Maniva

La trincee della Grande guerra sul Maniva

Collio, 24 agosto 2018 - Il bresciano non è solo la terra della Guerra Bianca in Adamello, ma anche quella dello sbarramento delle Giudicarie e delle linee difensive che correvano dal Dosso alto e dal passo del Maniva verso Crocedomini. Luoghi forse meno conosciuti rispetto a quelli dell’Alta Valle Camonica, ma che conservano testimonianze e tracce altrettanto preziose del primo conflitto mondiale. Per questo motivo da alcuni anni la Sezione Ana di Brescia sta lavorando per il recupero di una serie di manufatti bellici che ricadono nel comune di Collio, che allora si trovava sul confine con l’Impero Austroungarico. L’apertura ufficiale è prevista per il prossimo tre novembre, in occasione del centenario della fine della prima guerra mondiale. Da allora scolaresche, appassionati e turisti potranno visitare tunnel, trincee e persino un bunker, che sarà aperto su richiesta solo con accompagnatore designato dall’Ana. «Il progetto iniziato quattro anni fa – spiega il presidente dell’Ana di Brescia Gianbattista Turrini – è imponente e vuole essere il nostro tributo in memoria dei caduti e di tutti coloro che combatterono la Prima Guerra Mondiale».

Tutte le opere eseguite si sono basate sul volontariato. Sono volontari i progettisti, i direttori dei lavori, i responsabili della sicurezza, gli escavatoristi, i capo cantiere e i manovali. Il materiale utilizzato, salvo quello per mettere in sicurezza l’ingresso al bunker, è stato tutto donato da aziende della zona: la ditta Gerardini Fabio, la Ottavio Lazzari e figli, Portieri Firmo e Olli Scavi. «In totale nel corso di quattro anni hanno lavorato gratuitamente oltre 300 Alpini – spiega il direttore dei lavori ingegnere Fabio Lazzari – per un totale di oltre 2mila ore». I membri dell’Ana di Brescia, provenienti da tutti i gruppi del territorio, sempre supportati dai colleghi di Collio e San Colombano, hanno riportato alla luce otto tunnel ormai pieni di terra e detriti, pozzi di aereazione, postazioni di avvistamento e trincee che si trovano lungo il sentiero 3v per il Dosso Alto. La grande opera, però, è stata la riapertura del bunker e della casa matta che si trovano sul Monte Maniva, che è terminata una ventina di giorni fa.