Milano, 27 marzo 2018 -
LETTERA
Caro direttore, la sinistra ha ammainato la bandiera rossa della lotta per l’uguaglianza per convertirsi alla logica del profitto selvaggio, della guerra e della corruzione. Con i suoi 8 milioni di voti il Pci si era procurato la dote per unirsi in matrimonio alla Democrazia cristiana. Gli elettori se ne sono accorti e lo hanno messo a terra sul ring elettorale. Finalmente si cambia in modo democratico. Moreno A.
RISPOSTA
Sicuramente le ultime elezioni hanno messo a nudo le colpe di una sinistra troppo salottiera e sempre più distante dalla sua base elettorale. La corruzione negli anni ha interessato tutte le forze politiche e non ha lasciato immuni quelle della sinistra. L’accostamento al Pci mi sembra però un po’ azzardato. Sono cambiate tante cose rispetto agli anni del compromesso storico che lei cita. Soprattutto i sistemi elettorali delle ultime legislature hanno costretto i partiti a unirsi in alleanze spesso fragili e innaturali, che hanno comportato perdite d’identità. A farne le spese proprio quei partiti come il Pd, che più di altri avevano mantenuto un riferimento agli ideali del passato. In democrazia il popolo è sovrano, ma io credo che questa sconfitta potrà servire alla sinistra per ricostruirsi su basi nuove e per tornare nei prossimi anni a governare il Paese. sandro.neri@ilgiorno.net