La sfida politica del Nord Italia

Se è vero che Milano anticipa sempre le tendenze politiche nazionali, bisogna osservare con particolare attenzione quanto sta accadendo

Milano, 2 marzo 2019 - Se è vero che Milano anticipa sempre le tendenze politiche nazionali, bisogna osservare con particolare attenzione quanto sta accadendo nel capoluogo lombardo a livello di schieramenti e di singole forze politiche. Probabilmente ciò che è vero per il contesto meneghino potrebbe esserlo per l’intero nord Italia, considerato che anche in altre regioni settentrionali si sperimentano equilibri ben diversi da quelli che reggono il governo nazionale. La sinistra dà segnali di ripresa un po’ ovunque e domani le primarie Pd potrebbero dare un ulteriore slancio a quel disegno di ricostruzione post-renziana in casa dem. Non è un caso che il favorito nella corsa alla segreteria, Nicola Zingaretti, abbia subito indirizzato il suo sguardo a nord, proponendo la candidatura di Giuliano Pisapia alle prossime europee come capolista Pd nella circoscrizione nord-ovest. L’ex sindaco di Milano è uscito spontaneamente dalla politica tre anni fa, rinunciando a ricandidarsi, ma è sempre riuscito a riannodare i fili del dialogo a sinistra, proponendosi come federatore di tutte le anime di quell’area politica. C’è da scommettere che una sua eventuale discesa in campo potrebbe riavvicinare al bacino elettorale del Pd molti elettori di sinistra che conservano un bel ricordo della sua esperienza come primo cittadino. Sul fronte opposto, il centrodestra continua ad essere unito e compatto nella sua versione tradizionale e sembra non risentire affatto della diversità di schema che caratterizza l’alleanza giallo-verde.

Al Pirellone l’asse tra Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e centristi è compatto e si caratterizza per una forte impronta realizzativa, lontana dalle sterili diatribe dei palazzi romani. Per questo i vertici della giunta lombarda, al pari di quelli del Veneto, chiedono a Matteo Salvini di imprimere un’accelerazione al disegno autonomista. Il 26 maggio, in concomitanza con le europee, si voterà per le regionali in Piemonte, e anche lì il centrodestra unito potrebbe spuntarla. Sarebbe l’ennesima dimostrazione che laddove il centrosinistra e il centrodestra forniscono esempi di buon governo il Movimento Cinque Stelle non sfonda e raccoglie consensi ridotti. Infine, l’altro indizio che avvalora la tesi di un nord sempre più decisivo negli scenari politici futuri è l’auspicio, formulato dall’ex governatore lombardo, Roberto Maroni, della nascita di una nuova Lega nord moderata, che faccia proseliti tra i delusi dal sovranismo salviniano. *Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica