Addio don Emilio, prete contadino

Barni, fu tra i primi a intervenire sulla tragedia aerea dell’Atr 42

Don Emilio Lorvetti (Cusa)

Don Emilio Lorvetti (Cusa)

Barni (Como), 3 agosto 2018 - Quel drammatico giorno, il 15 ottobre 1987, era stato tra i primi a dare l’allarme e ad arrivare nel bosco, a vedere con i suoi occhi e a cercare invano di soccorrere. Lui e due carabinieri. A uscire dalla casa parrocchiale in piena note e correre davanti ai resti dell’Atr 42 che si era schiantato alla Conca di Crezzo, sui monti di Barni.

Don Emilio Lorvetti, si è spento mercoledì a 85 anni. Con lui se ne vanno tante cose: un pezzo di storia drammatica del Triangolo Lariano, che lui stesso ha voluto custodire e mantenere alta nella memoria collettiva. Ma anche l’impegno sociale oltre che religioso, la vicinanza strettissima al mondo operaio, carcerario, contadino. Era nato a Busto Arsizio nel 1933 nel quartiere San Michele, e fu ordinato sacerdote nel 1966 all’età di 33 anni. Negli anni precedenti aveva fatto l’idraulico, e proprio svolgendo questo lavoro all’interno del carcere di carcere di Busto, era stato profondamente colpito dalla situazione dei detenuti. La sua decisione di avviarsi verso il sacerdozio era maturata in quel momento, con l’idea, fin da subito, di entrare in quelle vite ai margini. La sua prima destinazione era stata il quartiere operaio di Quinto de Stampi, estrema periferia Sud-Ovest di Milano, poi Novate Milanese. Don Emilio è stato successivamente parroco di Tremenico per sedici anni, dove ha fondato una comunità di recupero per tossicodipendenti. Nei suoi ultimi trent’anni di vita è stato assegnato a Barni. Il parroco di Barni.Con il benestare del cardinal Martini, è stato «prete contadino» fondando un’associazione di «Tutela dell’ambiente e della terra» che teorizzava la coltivazione dei prodotti nei campi e la vendita diretta ai consumatori. Lui stesso coltivava alcuni campi attorno al paese. Solo due domeniche fa aveva concelebrato la messa alla casa di riposo di Erba. Quella notte del 15 ottobre 1987, quando sentì lo schianto in cui persero la vita 34 passeggeri e tre membri dell’equipaggio, del velivolo partito da Linate e diretto a Colonia. Da quel momento, il nome di don Emilio Lorvetti si lega strettamente alla volontà di ricordare quel momento, e soprattutto quelle vittime.

Qualche anno dopo arrivò da lui la proposta di costruire un Sacrario sul luogo dello schianto. Fu l’inizio di un progetto che trovò il consenso del padre Remigio del pilota morto, del primo ufficiale Pierluigi Lampronti, e la collaborazione di alcuni piloti riuniti in un Comitato - il Coriva - e l’Amministrazione comunale. Un Sacrario che oggi è meta della visita con commemorazione che si svolge ogni 15 ottobre, alla quale è stato sempre presente. I suoi funerali si svolgeranno sabato 4 agosto mattina alle 9 nella parrocchia di Barni. La salma sarà poi tumulata nella cappella dei preti del cimitero di Busto Arsizio.