Como, uova contro i migranti in strada

Il racconto dei volontari: "Lanciate da un’auto in corsa contro un ragazzo davanti al porticato di San Francesco"

Il porticato di San Francesco

Il porticato di San Francesco

Como, 30 settembre 2018 - Per divertirsi non hanno trovato di meglio da fare che trasformare i disperati, molti dei quali profughi e richiedenti asilo, che da mesi ogni notte si accampano sotto il porticato dell’ex chiesa di San Francesco in bersagli per il lancio di uova. Davvero un brutto episodio quello avvenuto venerdì sera in pieno centro di fronte al quale i volontari di Como Accoglie non esitano a parlare di «idiozia» e «razzismo». «Ieri sera verso le 22 delle uova lanciate da un’auto hanno colpito un giovane migrante davanti ai portici di San Francesco – raccontano i volontari - Un gesto che mette profonda tristezza. Qualcuno si sente gratificato nel mostrare prepotenza e si accanisce verso chi è più debole e già vive in condizioni di fragilità materiale ed emotiva. Semplicemente una bravata? Forse per chi è inconsapevole e compie gesti di bullismo alla leggera.

Non per le persone serie, capaci di riflettere e rifiutare queste azioni, capaci di un poco di empatia per chi viene colpito e si sente oggetto di odio e di scherno mentre già vive situazioni difficili». Una presenza ingombrante quella dei migranti che ormai si sono mischiati ai clochard e vivono come loro, alcuni con un permesso di soggiorno in tasca per motivi umanitari concesso dalla questura. Nelle scorse  settimane contro di loro si era scagliata anche Confesercenti, portavoce delle lamentele degli ambulanti e dei residenti esasperati perché i migranti senza bagni chimici si arrangiavano come potevano dei giardinetti di fronte al tribunale trasformati in wc a cielo aperto. Pochi giorni il Comune aveva risposto a modo suo, mandando a bonificare il porticato di San Francesco all’alba con le idropulitrici.

«L’espressione letta sul volto di questo ragazzo colpito dalle uova rende ancora più tristi noi volontari che non abbiamo mai accettato come normale che il portico di San Francesco divenisse un riparo di fortuna in assenza di altre soluzioni più dignitose – concludono gli attivisti di Como Accoglie - Il poco sollievo che abbiamo potuto offrire a queste persone senzatetto da aprile ad oggi con coperte e sacchi a pelo sarà insufficiente ora che le notti si stanno facendo più fredde».