Casale Cremasco, una festa per i figli degli emigrati

Cerimonia in pompa magna con i fratelli Donini

Il gruppo con la bandiera dello stato dei Donini e il labaro di  Casale Cremasco

Il gruppo con la bandiera dello stato dei Donini e il labaro di Casale Cremasco

Casale Cremasco (Cremona), 12 maggio 2018 - Alla scoperta delle radici, con tutti gli onori e l’emozione di persone che non si sono mai viste e che si scoprono parenti, unite dalle stesse radici. Ieri mattina nel comune di Casale Cremasco, il sindaco Antonio Grassi ha accolto i fratelli Vincente e Pedro Donini, insieme all’ex sindaco di Agordo, Luca Luchetta. I due fratelli sono figli di emigrati in Brasile e hanno scoperto recentemente che le loro origini partono da Vidolasco. A far conoscere il paese d’origine del nonno è stato un certificato. Lo scorso ottobre abbiamo votato per il referendum per l’autonomia della Lombardia. Vincente e Pedro hanno la doppia nazionalità, italiana e brasiliana. Vincente viene in Italia da qualche anni, da quando il paese di Agordo (Bl) organizza il rientro degli emigrati in Brasile per dar loro la possibilità di conoscere la terra d’origine, le radici, i parenti, visto che in Brasile i nostri emigrati mantengono un forte attaccamento alla terra dei loro avi e che il governo nel 2014 ha decretato la lingua che si parla nel sud del Brasile, un misto tra tutti dialetti dell’alta Italia, patrimonio nazionale.

Vincente, che ha una fabbrica di abbigliamento nel sud del Brasile, a Jaracua du Sol, con 12.700 dipendenti, pensava che suo nonno fosse partito dalla bergamasca. Ha ricordato che quando i suoi genitori parlavano in dialetto, lui non capiva nulla e nella sua mente riteneva che le sue origini fossero bergamasche. Fino a novembre dello scorso anno, quando quel certificato gli ha fatto scoprire Vidolasco. Così ha chiesto a Luchetta di informarsi dove fosse questo paese. Da lì è nata una ricerca e poi un accordo con il sindaco di Casale Cremasco, Antonio Grassi, che ieri ha accolto i fratelli brasiliani con le loro famiglie e ha dato modo ai Donini (la g si è persa nelle varie registrazioni alle anagrafi brasiliane) di conoscere i Dognini di Vidolasco. Suggestiva la cerimonia e i regali. Un libro del paese, un altro nel quale si raccontano storie di emigrati cremaschi dal titolo emblematico “Speriamo di farci una fortuna”. E soprattutto la copia del certificato di nascita del nonno poi partito per il Brasile.

Il sindaco Grassi ha ricordato che quando Gian Battista Dognini partì, era il 1893, Vidolasco faceva ancora comune. I due fratelli hanno ringraziato commossi e Vincente ha confermato il loro amore per l’Italia, tanto che in Brasile, nella terra dove abitano, ha inteso portare un po’ della patria lasciata e ha fatto costruire una chiesa uguale a una vista sulle montagne di Agordo. La suggestiva cerimonia ha anche visto suggellare un nuovo patto di amicizia tra Agordo e Casale Cremasco, stretto ancora di più a pranzo, al quale hanno preso parte, da protagonisti i Donini e i Dognini.