Pizzighettone, da fiore all'occhiello a foresta dimenticata

Il rapido declino dell’area ex genio di Gera

 L’area in stato di degrado

L’area in stato di degrado

Pizzighettone, 13 settembre 2018 - È ormai una foresta, in alcuni tratti difficilmente attraversabile. E pensare che solo pochi anni fa l’area dell’ex genio di Gera era il fiore all’occhiello: unico sistema fortificato bastionato a cappello di prete in Lombardia, in grado di richiamare in occasione di eventi come «la giornata dei castelli» qualche migliaio di persone. Una fortezza per cui sono stati investite cifre importanti, si parla di circa 400mila euro, tra i contributi della Soprintendenza, del Comune e del Gruppo volontari Mura, più altri privati.

Oggi dopo quattro anni di abbandono, a seguito del sequestro disposto dalla Procura di Cremona, per la presenza di amianto un patrimonio architettonico di eccezione sta andando in completa rovina. «Il Demanio toglierà anche l’amianto, ma la zona storica è stata completamente abbandonata, tanto che oggi è peggio di quando era partita la sistemazione» sottolinea Sergio Barili, presidente del Gruppo Volontari Mura di Pizzighettone, associazione che con un’attività trentennale è riuscita a recuperare un patrimonio architettonico unico.

«Sono stati buttati via finanziamenti regionali, quasi 400mila euro. Adesso è indecente, la parte posteriore della facciata dove ci sono le case di Gera è decisamente in rovina- continua Barili- Il comune mi aspettavo facesse qualcosa, addirittura abbiamo inviato al Demanio la richiesta di poter continuare nella pulizia: non ci hanno nemmeno risposto. Se anche oggi ci dovessero dire «adesso riprendi perchè è stato tolto l’amianto», non sarà semplice riprendere in mano un discorso lungo anni».

Il Demanio ha in cantiere un progetto per togliere tutte le coperture in amianto dai capannoni presenti all’interno, ma sul tavolo rimane poi il cosa fare di questa area in cui si trovano veri e propri monumenti e addirittura una cordiera militare. «E’ l’unico esempio di sistema fortificato bastionato a cappello di prete, due laterali e uno centrale, più due mezze lune – spiega Gianfranco Gambarelli, storico e autore di testi sul sistema di fortificazioni di Pizzighettone- Unico in Lombardia, il sistema risale alla metà del ‘600 ed è stato modificato dagli austriaci alla metà del ‘700. Nel corso del tempo sono state restaurate la mezzaluna, le casematte, e parte del bastione di Sant’Antonio. Oggi è tutto in rovina». E a Pizzighettone ormai si attende che almeno la Soprintendenza decida di svolgere un sopraluogo, oltre che una decisione da parte del Demanio sul cosa fare in quell’area: «Io di là non ci passo più, mi piange il cuore vedere come tutto è stato lasciato» conclude Gambarelli.