Ronde di Forza Nuova sui treni della Bergamo-Milano, il caso arriva in Parlamento

Interrogazione di Fiano (Pd) a Matteo Salvini. "Iniziativa palesemente illegale"

I militanti di Forza Nuova protagonisti delle ronde sui treni (De Pascale)

I militanti di Forza Nuova protagonisti delle ronde sui treni (De Pascale)

Milano, 9 ottobre 2018 - "Il 4 ottobre 2018 sono state organizzate, da un gruppo di militanti di Forza Nuova di Bergamo con indosso delle felpe nere con scritto 'Forza Nuova' per 'garantire sicurezza ai pendolari', delle vere e proprie ronde, a giudizio ell'interrogante illegali, sui treni della linea Bergamo-Milano". Inizia cosi' l'interrogazione fatta ieri alla Camera dal deputato Dem, Emanuele Fiano, rivolta al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Non solo, rimarca l'esponente del Pd, "il gruppo degli organizzatori ha anche pubblicato delle fotografie dei cosiddetti 'controlli' sui propri profili social e distribuito un volantino con un appello per partecipare a queste 'ronde', e l'invito a scendere in strada e a contattarli anche tramite l'hashtag '#diquinonsipassa'". Pertanto, arrivando al punto,

Fiano chiede "quali iniziative intenda adottare il ministro interrogato, per quanto di competenza, per facilitare l'individuazione degli autori di fatti quali quelli riportati in premessa, nonche' per contrastare tali iniziative a giudizio dell'interrogante palesemente illegali alla luce del fatto che l'unico garante della tutela e sicurezza dei cittadini, è, e non puo' che essere, lo Stato, che si fonda sui valori antifascisti della nostra Costituzione". Circostanza grave secondo l'interrogante che si aggrava ancor piu' se contestualizzata dal punto di vista storico ed umano. Riassume Fiano: "Diverse sono state le reazioni negative, dal Comitato pendolari Bergamo che ha parlato di 'vergogna', alla sezione di Bergamo dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) che ha espresso 'ferma condanna per la presenza della ronda fascista ed illegale di Forza Nuova Bergamo'".

Infatti, contestualizza Fiano, "proprio dalla stazione di Bergamo, il 17 marzo 1944 parti' dal binario 1 il 'trasporto 34', destinazione Mauthausen, con a bordo 573 deportati, dei quali 92 minorenni e 10 donne; 447 di essi non fecero ritorno; tale tragedia si ripete' il 5 aprile 1944 quando, sempre dalla stazione di Bergamo, parti' il 'trasporto 38' che arrivo' a Mauthausen 3 giorni dopo con a bordo 279 deportati, dei quali 21 minorenni e 38 donne; 188 di essi non fecero ritorno e in entrambi i casi furono i fascisti a caricare su quei vagoni piu' di 800 persone". Quindi, in virtu' di quanto esposto e ricordato a ministro dell'Interno, "appare all'interrogante non solo al di fuori di ogni legalita', ma anche assolutamente vergognoso e oltraggioso che esponenti di movimenti neofascisti, che ai valori del fascismo idealmente e palesemente si richiamano, pretendano oggi di essere portatori di legalita' e sicurezza, salendo a bordo di treni che partono proprio da quella stessa stazione".