Ottanta anni fa le leggi razziali: la campagna choc di Qui Lecco Libera

A Lecco e provincia sono stati affissi manifesti contro il razzismo

I manifesti di Qui Lecco Libera

I manifesti di Qui Lecco Libera

Lecco, 6 ottobre 2018 - Campagna choc contro il razzismo. Gli attivisti dell'associazione “Qui Lecco Libera” hanno tappezzato Lecco e provincia di manifesti che ricordano l'adozione nell'autunno del 1938 in Italia delle leggi razziali e anti ebraiche. “È vietato agli ebrei stranieri di fissare stabile dimora nel Regno, in Libia e nei Possedimenti dell’Egeo”, riportano i manifesti con la citazione di un passaggio di un provvedimento per “la difesa della razza italiana”approvato durante il ventennio fascista.

“Era il 18 settembre 1938, durante la sua visita a Trieste, quando Benito Mussolini annunciava la decisione di adottare le leggi razziali e anti ebraiche – spiega Duccio Facchini di Qui Lecco Libera -. Ottant'anni fa il nemico da respingere e contrastare era ebreo. Oggi? Noi non vogliamo restare indifferenti. Ecco perché come abbiamo deciso di affiggere in alcuni comuni della provincia, compreso il capoluogo, proprio quell'estratto e distribuire migliaia di cartoline che ricordano il passaggio buio del nostro Paese. Il ''Manifesto degli scienziati razzisti'', sottoscritto da numerosi scienziati e docenti universitari, fissò i punti fondamentali della posizione del fascismo nei confronti della razza. Quei concetti furono alla base di un complesso di regi decreti, leggi e circolari che in un brevissimo lasso di tempo tentarono di cancellare la comunità ebraica in Italia”.

Derivarono infatti poi in rapida successione una serie di divieti per i cittadini italiani ebrei che andavano dall’impedimento a insegnare o a frequentare scuole e università, con conseguente allontanamento degli studenti e dei docenti da tutti gli istituti, al divieto di contrarre matrimonio con cittadini non ebrei, di possedere aziende importanti per la difesa nazionale o di possedere aziende, terreni fabbricati che superassero certe dimensioni, di prestare servizio alle dipendenze di amministrazioni pubbliche, civili e militari, di iscrizione ai vari albi delle libere professioni. L’applicazione delle leggi fu capillare. “A 80 anni da quella pagina infame della nostra storia, pensiamo sia necessario rifiutare ogni forma di razzismo istituzionale e di governo contro qualunque ''nemico'' costruito dalla politica”, proseguono i volontari di Qui Lecco Libera. E ancora, citando il motto dell'attivista per i diritti umani Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nell'aprile del 2011: “Restiamo umani”.