Oscar Romero, il volto del nuovo Santo disegnato da un artista magentino / FOTO

Giovanni Sesia ha realizzato il ritratto di Oscar Romero, proclamato santo da Papa Francesco

Giovanni Sesia ha ritratto il santo Oscar Romero

Giovanni Sesia ha ritratto il santo Oscar Romero

Magenta (Milano), 14 ottobre 2018 - Il sorriso appena accennato. Il mento che si appoggia tra pollice e indice della mano destra. E una scritta, la dedica del committente: «Caro monsignor Romero, pastore e martire nostro. Non potremo mai dimenticare l’omelia della tua vita». Il ritratto di Oscar Romero, l’arcivescovo sudamericano del Salvador che oggi sarà proclamato santo da Papa Francesco, insieme a Paolo VI, ha la firma di Giovanni Sesia, insegnante di arte alle scuole medie di Magenta. 

Magenta, il ritratto del santo Oscar Romero (Foto Roberto Garavaglia)
Magenta, il ritratto del santo Oscar Romero (Foto Roberto Garavaglia)

«L’opera è stata commissionata dal cardinale Gregorio Rosa Chavez, che fu molto vicino a monsignor Romero. Quando mi disse di chi voleva il ritratto mi venne un colpo», rivela Sesia. «Il cardinale mi ha contattato tramite un giovane connazionale residente in Italia. Questo ragazzo conosceva il mio tratto artistico: mi sono specializzato in una tecnica tra fotografia e pittura utilizzata ad esempio per una mostra dedicata ai reclusi nei manicomi di fine Ottocento. Consente di raccontare meglio la carica emotiva di chi ritrai ed è l’aspetto che è piaciuto al committente di Romero». Sesia è partito da un dato oggettivo. «Ho stampato la foto sulla tela - spiega l’autore - e l’ho personalizzata intervenendo con colori a olio. Il risultato è una carica emotiva superiore, una potenza espressiva che la pittura da sola fatica a raggiungere. Ma nello stesso tempo si parte da uno scatto fotografico reale».

L’opera è stata ultimata un anno fa ed è arrivata in Salvador in occasione della festa dei poveri. «Il ritratto era destinato alla cappella dove Romero viveva a contatto con i malati terminali. Una cosa però ho chiesto come compenso al cardinale Chavez - sottolinea l’autore - che per un giorno l’opera, prima della collocazione definitiva, fosse portata nella chiesa dove Romero morì». Il desiderio è stato esaudito durante la messa di Natale dell’anno scorso celebrata dal cardinale nella chiesa del martirio, con il quadro posizionato nel punto in cui Romero venne ucciso con un colpo di pistola al torace mentre celebrava. Era il 24 marzo 1980. «Il giorno prima - ricorda Sesia - dalla radio pronunciò la sua ultima omelia, l’invito ai militari di obbedire prima alla coscienza che agli ordini di uccidere».