Lodi Export, missione a Dubai

La Solana e Alinor a una fiera del food molto importante

Uno degli stand

Uno degli stand

Lodi, 24 febbraio 2019 - Per la prima volta il Lodigiano approda al Gulfood di Dubai. Due le imprese (su 182 espositori italiani) che hanno rappresentato il territorio dal 17 al 21 febbraio alla fiera dedicata al food&beverage confezionato più importante per l’area che va dall’Africa Occidentale al Sudest Asiatico, probabilmente la più internazionale delle fiere del settore. Si tratta della Solana di Maccastorna, l’azienda con una capacità di trasformazione di pomodori di 200mila tonnellate l’anno, specializzata nella produzione di pomodoro a cubetti e polpe, oltre alla polpa fine, e la Alinor di Ripalta Cremasca, che produce bevande a base di mandorle biologiche, cocco e farro.

Ad accompagnare le due realtà locali è stato Lodi Export, il consorzio che da oltre 40 anni si occupa di internazionalizzazione d’impresa. Alla vetrina internazionale che ha visto la partecipazione di oltre 5mila espositori con più di 120 collettive nazionali, avrebbero partecipato oltre 93mila visitatori professionali. I prodotti lodigiani si sono confermati molto attrattivi per gli acquirenti locali, come confermano le numerose visite allo stand e i proficui appuntamenti fissati con operatori provenienti da tutto il mondo: Arabia Saudita, Kuwait, Iran, India, Corea del Sud, Australia, Nord Africa, Europa, perfino Italia, a testimonianza del forte richiamo internazionale esercitato dalla manifestazione. «Siamo molto soddisfatti di questa prima esperienza – dichiara Fabio Milella, direttore del Consorzio – anche perché è stato molto difficile accaparrarsi uno spazio sia pur minimo all’interno di questo evento, segno della forte pressione e delle grandi aspettative che ruotano intorno ad esso. Personalmente, frequento Dubai e gli Emirati stabilmente da quasi due anni, anche in virtù del mio incarico di Rappresentante della Camera di Commercio Italo-Emiratina, e penso che ci siano molte opportunità specie nell’ambito dei beni di consumo tipici del Made in Italy e della filiera delle costruzioni e delle infrastrutture in genere, per via degli immensi progetti di sviluppo urbanistico che caratterizzano la città, ulteriormente sospinti da Expo 2020. Certo, non mancano segnali di rallentamento dovuti all’eccessiva disponibilità di beni immobiliari e di servizi, a fronte di una domanda in crescita ma che fatica a mantenere il passo dei poderosi ritmi di sviluppo dell’offerta, attuale e soprattutto potenziale».