Milano, reliquie 'certificate': 32 documenti firmati da alti prelati fra il 700 e l'800

Sono stati trovati nella chiesa di Santa Maria Nuova ad Abbiategrasso

Don Piero mostra la reliquia della Santa Croce

Don Piero mostra la reliquia della Santa Croce

Milano, 30 agosto 2018 - Un frammento della croce sulla quale venne crocifisso Cristo. Uno delle sua corona di spine. E ancora, qualche filo prelevato dalla cintura della Madonna e parte del cingolo di San Francesco. Da sempre le reliquie affascinano credenti e non, anche di fronte all’assenza di un reale fondamento storico. Ma che dire quando dal passato spuntano le “certificazioni” di autenticità? È accaduto nella parrocchia di Santa Maria Nuova ad Abbiategrasso, in provincia di Milano, dove sono stati ritrovati quasi per caso 32 documenti datati tra ’700 e ’800 firmati da vescovi, cardinali, alti prelati e addirittura il patriarca di Antiochia, che attestano l’autenticità di altrettante reliquie conservate nella chiesa parrocchiale.

L’elenco è impressionante: oltre ai già citati frammenti della croce, della corona di spine, eccetera, ecco spuntare “un pezzo” di cranio di San Giovanni Battista; e poi reliquie di San Bernardo, San Biagio, San Carlo Borromeo, San Gregorio martire, Santa Lucia, Santa Rosa da Lima e perfino di San Gioacchino – Sant’Anna, genitori della vergine Maria. Il responsabile dell’archivio, Franco Mauroner, ha cominciato solo da poco la traduzione dei documenti dal latino; chissà quali sorprese riserverà l’antico malloppo.

«Il passo successivo sarà quello di abbinare le “certificazioni” alle reliquie effettivamente presenti all’interno della chiesa di Santa Maria Nuova – spiega Mauroner -. Alcune sono state messe bene in evidenza: già nel 1935, dopo la sua visita, il cardinal Schuster diede indicazioni affinché la sacra spina venisse sistemata in un reliquiario adeguato, mentre altre vanno cercate nella chiesa, dobbiamo capire bene dove si trovano». È rimasto incuriosito dal ritrovamento anche il prevosto della Comunità pastorale di Abbiategrasso, monsignor Innocente Binda, che ha comunque invitato alla calma: «È importante rimanere affascinati ma non abbagliati dalle reliquie – spiega -. Hanno un valore soprattutto devozionale e spirituale.

L’autenticità storica? In generale possiamo dire che per alcune un fondamento c’è, basti pensare alla Sindone. Per altre… Diciamo che non ci metterei una mano sul fuoco». E chissà che un aiuto in questa impresa non possa arrivare anche dai più giovani con la passione per l’antico. Da un anno a questa parte, infatti, la Parrocchia di Santa Maria Nuova ha cominciato una collaborazione con l’istituto superiore cittadino “Bachelet” e con il suo dirigente scolastico, Andrea Boselli, realizzando un’alternanza scuola-lavoro dal titolo “Archivisti si diventa”. Alcuni studenti delle classi quarte hanno lavorato alla digitalizzazione dei documenti antichi conservati nell’archivio. Un progetto pilota unico nel Milanese che continuerà anche quest’anno, con il beneplacito dell’arcivescovo Mario Delpini.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro