Salvini: "La Cina? Io guardo più a Ovest"

Via della Seta, il ministro dell'interno rimarca la differenza con Di Maio alla presentazione del libro di Mario Giordano moderato dal direttore de Il Giorno Sandro Neri

Da sinistra: Sandro Neri, Matteo Salvini, Mario Giordano e Stefano Bolognini

Da sinistra: Sandro Neri, Matteo Salvini, Mario Giordano e Stefano Bolognini

Milano, 26 marzo 2019 - Gli accordi dell’Italia con la Cina? «Spero che abbia ragione Di Maio. Io non voglio ostacolare accordi che possono favorire le nostre imprese. Ma da ministro dell’Interno è mio dovere vigilare sulla sicurezza del Paese». Matteo Salvini, a questo punto, mostra il suo telefono cellulare: «Voglio che il controllo dei dati degli italiani sia fatto in Italia». Il vicepremier, subito dopo, denuncia «la svendita dei nostri gioielli grazie anche ad alcune regole dell’Unione europea. Ci sono marchi italiani che di italiano non hanno più niente. C’è una strategia che è andata in questa direzione. Un disegno di legge della Lega propone una soluzione: se vuoi mantenere il marchio, devi mantenere la produzione nel nostro Paese. Viva la Cina, dunque, ma io guardo più a Ovest».

Parole e gesti andati in scena ieri sera al Palazzo delle Stelline durante la presentazione del libro “L’Italia non è più italiana. Così i nuovi predoni ci stanno rubando il nostro Paese” di Mario Giordano. Il confronto tra l’autore del saggio e il segretario del Carroccio è stato moderato dal direttore del “Giorno” Sandro Neri. Stracolma di gente la sala del centro congressi di corso Magenta. Salvini scatta foto alla platea, la gente alza le mani. Lo stato generale milanese della Lega è presente al gran completo, dal deputato e capogruppo in Comune Alessandro Morelli all’assessore regionale alla Casa Stefano Bolognini, l’organizzatore dell’evento. Neri incalza Salvini sul tema della “svendita” dell’Italia. Il ministro attacca le scelte del Governo Renzi sulle banche e aggiunge: «Difendere l’interesse nazionale ormai sembra lesa maestà». E punta il dito su Romano Prodi che invita gli italiani a mostrare la bandiera della Ue sui balconi. Fischi dei lumbard all’ex premier. Le sanzioni alla Russia? Il segretario della Lega ribadisce la sua posizione: «Le sanzioni alla Russia sono controproducenti. Di più. Sono un atto di masochismo politico».

Il libro è ricco di esempi. Dalla setta americana che si compra il castello medioevale ai cinesi che si prendono le vigne del grignolino, dai fondi internazionali che acquistano e spesso spogliano le nostre migliori aziende allo scippo della nostra grande tradizione alimentare. Il volume di Giordano è un viaggio in un Paese che è sempre meno “nazionale”. Neppure la mafia è più italiana, sostiene il giornalista di Mediaset: quella nigeriana sta prendendo il sopravvento nella gestione di spaccio e prostituzione, ma si fanno largo anche quella albanese, georgiana, sudamericana. Salvini coglie la palla al balzo per annunciare che «la sede dell’Agenzia dei beni confiscati alla mafia aprirà a Milano». La platea leghista batte le mani.

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