Trenord, i convogli? Hanno una media di 23 anni

Che fossero treni usati, lo si sapeva fin dal 31 agosto, giorno dell’incontro e dell’intesa tra il presidente della Regione

IN ARRIVO Nei prossimi 14 mesi le Ferrovie invieranno in Lombardia 49 treni per il trasporto locale

IN ARRIVO Nei prossimi 14 mesi le Ferrovie invieranno in Lombardia 49 treni per il trasporto locale

Milano, 15 settembre 2018 - Che fossero treni usati, lo si sapeva fin dal 31 agosto, giorno dell’incontro e dell’intesa tra il presidente della Regione, Attilio Fontana, e l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato (FS), Gianfranco Battisti. Il giorno nel quale fu definito, per l’esattezza, che per tamponare l’emergenza della stagione invernale, proprio le Ferrovie avrebbero messo a disposizione di Trenord nove treni della categoria “usato sicuro” già a partire da questo ottobre. Ieri si è però capito nel dettaglio quali treni arriveranno. A comunicarlo sono state le stesse Ferrovie. In sintesi, da ottobre potranno correre sui binari lombardi 2 treni Vivalto con 8 anni e mezzo di servizio e 7 treni con un’eta media di 23 anni. Pochi, tanti, troppi anni? Numeri chiamano numeri. Oggi il 40% della flotta in uso a Trenord denuncia un’anzianità di servizio pari a 35 anni. La media complessiva, se si considera anche il resto della flotta, si aggira però sui venti anni d’anzianità.

Dalla Regione per ora non arriva alcun commento, anche perché, come dichiarato da Fontana e da Andrea Gibelli, presidente di FNM, non più tardi di qualche giorno fa, il tavolo di lavoro in corso con le Ferrovie dello Stato si chiuderà solo alla fine di settembre. È allora che il quadro sarà completo, è allora che si capirà se la flotta di Trenord potrà essere rimpolpata con altri convogli griffati FS già a partire dai prossimi mesi, già in tempo utile per affrontare l’inverno, o se invece bisognerà pensare a soluzioni alternative quali la presa in prestito di corse dalle regioni confinanti o l’affidamento alle Ferrovie dello Stato di intere linee oggi gestite da FNM. Alternative che vengono date come più probabili dell’aggiunta di ulteriori convogli. Alternative alle quali si è reso necessario pensare perché la richiesta iniziale avanzata da Palazzo Lombardia nei confronti delle Ferrovie dello Stato era un’iniezione di almeno una ventina di convogli. La soluzione concordata da Fontana e Battisti a fine agosto prevede, invece, oltre ai 9 dei quali si è detto, altri 25 treni entro i primi mesi del 2019 e ulteriori 15 entro la fine dello stesso anno. In sintesi: nei prossimi 14 mesi i pendolari lombardi avranno a disposizione 49 convogli aggiuntivi. Solo 15 di questi sono nuovi, gli altri 34 usati.

Nel frattempo la Borsa non sembra aver accolto con ottimismo le dimissioni dell’amministratore delegato Cinzia Farisé, al posto della quale arriverà Marco Piuri. Dimissioni ufficializzate giovedì sera. Almeno stando alle quotazioni del titolo di FNM in piazza Affari. Ieri, in una seduta intonata al rialzo, il titolo del gruppo lombardo delle ferrovie ha infatti segnato un ribasso di oltre l’1,5% passando di mano a 0,59 euro. Ma il riscontro che più conta sarà quello del servizio. Insieme alla Farisé è decaduto tutto il Consiglio d’amministrazione di Trenord. La missione che attende i nuovi manager è chiara.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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