Milano, l'urlo di via Giolli: stop al degrado

Recinzione malmessa e varchi aperti ai frequentatori notturni del parchetto che si affaccia su viale Fulvio Testi

Il parco  è diventato un luogo di ritrovo notturno (Newpress)

Il parco è diventato un luogo di ritrovo notturno (Newpress)

Milano, 3 aprile 2018 - Agli sguardi non sfuggono pezzi di cartone sotto siepi e cespugli, fazzoletti a terra, preservativi che spuntano in mezzo all’erba. «Così tutti i giorni». È quel che resta di notti movimentate nella striscia di verde pubblico tra via Giolli e viale Fulvio Testi, tra le fermate del metrò lilla Ponale e Bignami, da anni bersagliata dalla prostituzione. «Peraltro, la recinzione che separa il prato dal marciapiede è malmessa. Molte sbarre sono mancanti, altre sono arrugginite. E i punti rotti si trasformano in un varco per raggiungere più velocemente gli spazi verdi più nascosti. Chiediamo interventi, per l’ennesima volta».

La segnalazione arriva da abitanti e habituè della zona. Il giardinetto è un punto di passaggio ma anche di relax essendoci un campo di basket, spazi per il gioco, wi-fi libero e porzioni verdi in cui molti portano a spasso i cani. Antonella Mazzone di cani ne ha due «e vengo qui tutti i giorni per le passeggiate - racconta -. Ormai questo luogo è un punto di ritrovo serale e notturno per le prostitute e i clienti. Ci ho fatto l’abitudine... Ma non è bello né decoroso. E qui passano pure tanti bambini. Poi c’è un angolo, «la pinetina», diventato toilette a cielo aperto. In più, capita che i cani scappino verso la strada attraverso la recinzione rotta».

I cittadini interpellati chiedono attenzione a Comune e forze dell’ordine. Ad esempio Michele Casciero, che fa pure emergere un «effetto collaterale« del problema prostituzione: «Purtroppo capita che il condominio prospiciente sia utilizzato come «spogliatoio», in particolare la scala di accesso ai box. Non ci sono recinzioni, chiunque può entrare. E ogni due per tre ci sono discussioni con chi viene sorpreso dai condomini in quel punto, che comunque è di proprietà privata». Altra questione: «Il wi-fi libero nel parchetto - aggiunge - attira decine di migranti, ospiti del vicino centro di accoglienza di Bresso. Quando piove, questi ragazzi si sistemano sotto il portico del condominio». Nei giorni scorsi la giunta del Municipio 9 ha approvato una delibera, su proposta dell’assessore alla Sicurezza Andrea Pellegrini (Lega) in cui si chiede «al settore competente del Comune di attuare i necessari interventi di manutenzione delle recinzioni, mediante sostituzione o con piantumazione di siepi». Nel documento si specifica che le sbarre «non sono ammalorate solo per mancata manutenzione ma anche a causa della frequentazione del sito da parte di prostitute e clienti, circostanza quest’ultima che rende ancora più urgente l’intervento».

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