Lentate sul Seveso, islamico insulta la vigilessa perché donna

Pakistano in auto fermato da un agente della polizia locale l’aggredisce verbalmente. Il 50enne, denunciato, stava andando alla Festa del sacrificio

Il 50enne pakistano si è rifiutato di parlare con l’agente richiamandosi alle leggi e alle tradizioni del suo Paese d’origine

Il 50enne pakistano si è rifiutato di parlare con l’agente richiamandosi alle leggi e alle tradizioni del suo Paese d’origine

Lentate sul Seveso (Monza e Brianza), 24 agosto 2018 - "Sei una donna, non puoi dirmi cosa devo fare!". Si sarebbe rivolto più o meno così alla vigilessa, l’uomo pakistano fermato l’altra mattina in centro per un banale controllo del Codice della strada. Avrebbe inoltre accompagnato l’acuta riflessione con una serie di epiteti rivolti all’agente di Polizia locale che, dopo avere generalizzato il soggetto, un 50enne residente in città, procederà con la denuncia penale per oltraggio a pubblico ufficiale.

Secondo quanto ricostruito successivamente, l’uomo si sarebbe inizialmente rifiutato di mostrare i documenti all’agente donna, proprio perché donna, richiamandosi alle leggi e alle tradizioni del suo Paese d’origine. Verbalizzato l’accaduto, al comando della Polizia locale c’è l’intenzione di procedere con una denuncia penale per oltraggio, come confermato dal comandante della Polizia locale Mauro Colombo, che ha seguito direttamente la vicenda.

È successo martedì mattina, a pochi passi dal centro, dove molti stranieri musulmani, anche di altri comuni, stavano raggiungendo, a piedi o in auto, l’oratorio messo a disposizione dalla parrocchia per celebrare la Festa del sacrificio. L'episodio ha fornito l’occasione al vicesindaco Matteo Turconi per tuonare contro l’iniziativa della parrocchia, come peraltro ha fatto, nella stessa giornata di martedì, sempre via social, anche il sindaco Laura Ferrari. "Continuate pure, voi cari buonisti, cattocomunisti e benpensanti – ha scritto il vicesindaco Turconi – con la vostra fandonia dell’Islam moderato, la commedia della tolleranza, la bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un’esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in Paesi lontani. Be’, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. E ce l’abbiamo in casa. Cioè col permesso di soggiorno. Con l’automobile. Con la famiglia".

Quanto accaduto l’altro giorno va infiammare nuovamente il rapporto già piuttosto teso tra Comune e Parrocchia, che in questi ultimi mesi si sono scontrati già sui finanziamenti agli oratori feriali e, recentemente, sul caso dell’aiuto fornito dalla parrocchia ad uno straniero che si sarebbe poi reso responsabile di atti di violenza nei confronti della moglie in strada e per questo arrestato.