L'ultima avventura dei manager di Mike Tyson: "Porteremo l'ex pugile in Russia"

Cristina Piazza e Andrea Cutullé porteranno il grande “Iron” Mike a girare uno sport pubblicitario a Mosca

Mike Tyson e Andrea Cutullé

Mike Tyson e Andrea Cutullé

Monza, 26 aprile 2018 - È stato uno dei più grandi pugili della storia. Il più giovane campione dei pesi massimi che abbia mai calcato un ring, capace di incarnare tutte le feroci contraddizioni che la Noble Art riesce a regalare. Ha combattuto match folgoranti per potenza e rapidità, ha guadagnato – lui che era poverissimo - cifre esorbitanti. Ma ha anche sperperato tutto, è stato un drogato, ha conosciuto il carcere con l’accusa infamante di violenza sessuale. Si è rialzato ed è caduto più volte, passando alla storia (anche) per uno sciagurato morso nel corso di un match.

Stiamo parlando dell’ex pugile Mike Tyson, 51 anni, oggi divenuto uomo di spettacolo, attore e scrittore: la sua autobiografia (“True. La mia storia”) ha sbancato nelle librerie 5 anni fa. E ha dato vita a una tournée teatrale che Tyson sta portando avanti in mezzo mondo, in cui sale su un altro ring - il palcoscenico - per raccontare a cuore aperto tutto se stesso. A giorni, a occuparsi di lui per l’ennesima volta saranno due cittadini monzesi. Cristina Piazza e Andrea Cutullé non stanno più nella pelle. Madre e figlio, eredi del grandissimo Franco Cutullé, in arte Catullé, ex manager di Mike Bongiorno e agente di musicisti e star di fama internazionale, hanno fatto il colpaccio. Per la prima volta da quando hanno preso in mano da soli la società The International Artist Entertainment Management Production hanno sfondato con la Russia. E il 29 aprile partiranno in aereo per Mosca. Dove porteranno proprio il grande “Iron” Mike a girare uno sport pubblicitario.

Non è stato facile, anche se Tyson fa parte della scuderia della loro agenzia da oltre dieci anni. "Mio padre lo portò per la prima volta in Italia – racconta il figlio Andrea – al Festival di Sanremo nel 2005 con Bonolis. Poi lo abbiamo portato in Italia altre volte, a Ballando con le Stelle con Milly Carlucci, a Little Big Show con Gerry Scotti, da Chiambretti". E stavolta? "Ci hanno chiamato dalla Russia per dirci che volevano Tyson per uno spot pubblicitario. E sono cominciate le trattative. Tyson è un grande professionista ed è una persona sensibissima ma non era semplice... Deve trascorrere una giornata a Mosca, abbiamo incastrato il viaggio con i suoi impegni in Germania, visto che proprio in questi giorni è là con la sua tournée teatrale». Qualche pretesa da limare? «All’inizio voleva un piccolo jet privato per volare da Francoforte a Mosca (poi ha capito che su quelle distanze, 2 ore e 40 minuti, sarebbe stato più sicuro un aereo di linea), ma alla fine siamo certi che a Mosca andrà tutto bene. Tyson è molto sveglio, è capace di imparare le battute di un film in pochi minuti, a Ballando con le Stelle gliene servirono appena 10 per imparare a fare un valzer...". Quella del Primo maggio, giornata dei lavoratori, per Tyson richiederà una giornata sul set per uno spot pubblicitario di una grande agenzia immobiliare russa, la Dream City. "Ringraziamo Efrem Sagrada, che ci ha dato una mano in Russia". La chiave di volta comunque è che Tyson ormai si fida ciecamente dei Cutullé.

"Ricordo a Sanremo – dice Andrea Cutullé -, la prima volta, ci fu addirittura un’interpellanza parlamentare che chiedeva di non mandarlo in onda perché era ritenuto un cattivo esempio. Per fortuna, invece, alla fine tutto andò bene e Tyson approfittò della diretta televisiva mondiale per chiedere scusa dei propri errori. È una persona fantastica, amabilissima, da quando ha trovato la pace con sua moglie Lakiha Spicer (la terza, ndr) dimostra solo tutta la sua generosità. L’ultima volta che venne a Milano bloccò il taxi su cui stava tornando in aeroporto soltanto perché vide una ragazzina che voleva il suo autografo. “Sono qui per persone come te!” le disse scendendo a firmare il suo taccuino e a posare per un selfie. Speriamo solo - ride Andrea – che non ci chieda ancora dei piccioni...". Tyson ha infatti un debole sin da ragazzino proprio per quei particolari pennuti, che tratta come animali domestici e che andava personalmente ad allevare sui tetti. "La prima volta che venne a Milano ci chiese se non esistevano allevamenti di piccioni in città... E siccome non ce n’erano, non potemmo fare altro che portarlo in piazza Duomo". Quando torna in Italia? "C’è in ballo un progetto col grande manager di pugilato Salvatore Cherchi, ma per scaramanzia non possiamo dire altro...".