Trenord, centinaia di firme per il treno Seregno-Carnate

Arrivata a 400 sottoscrizioni la petizione sulla riapertura della linea

EMBLEMATICA La stazione di Lesmo  da poco ristrutturata ma subito chiusa  dopo la sospensione  della Seregno-Carnate

EMBLEMATICA La stazione di Lesmo da poco ristrutturata ma subito chiusa dopo la sospensione della Seregno-Carnate

Seregno, 14 gennaio 2019 - Riattivare al più presto le corse sulla ferrovia Seregno-Carnate, facendo tornare i treni sui binari se possibile già in primavera, o almeno dal giugno prossimo, quando scatterà il nuovo orario. O, in extremis, per settembre, quando ripartiranno le scuole dopo le vacanze estive. È quanto chiedono i pendolari della linea, gestita da Trenord, che da dicembre è stata sostituita da un servizio di autobus: lo fanno con una petizione lanciata su internet, attraverso la nota piattaforma change.org, e che in pochi giorni ha già raccolto 393 adesioni.

Il documento è indirizzato al presidente della Regione Attilio Fontana, all’assessore regionale ai trasporti Claudia Maria Terzi e all’amministratore delegato di Trenord Marco Piuri. I promotori della raccolta firme online si autodefiniscono «fedelissimi della Carnate-Seregno» e assicurano che si tratta di un’iniziativa «apolitica e apartitica». Unico obiettivo, il «ripristino, da giugno 2019, del servizio con treni sulla linea Carnate-Seregno.

«Siamo una rappresentanza dei 523 viaggiatori che, dal 9 dicembre, in seguito all’entrata in vigore del nuovo orario invernale, sono stati “costretti” a utilizzare il servizio bus sostitutivo della Carnate-Seregno o a trasferirsi ad altre stazioni e linee ferroviarie», scrivono gli autori della petizione, ricordando come si stia parlando di una linea lunga 15 chilometri, parte di un percorso molto più esteso che permette di collegare via ferrovia la zona di Malpensa con Bergamo. «Fino al 9 dicembre, giorno del cambio orario - ricordano -, il servizio era basato sul 28 corse feriali, dalle 6 alle 19, con un tempo di percorrenza pari a 16 minuti».

Con i pullman, invece, «i tempi di percorrenza sono aumentati, nominalmente, a 40 minuti in quanto non esiste una strada parallela alla linea ferroviaria». Questo sulla carta. «Perché nella realtà – spiegano i promotori della raccolta firme –, a causa del traffico, la durata del viaggio sfiora sempre la soglia dei 50-55 minuti, con conseguente perdita di coincidenze e ritardi sulla circolazione dei bus». Una situazione che ha causato una «fuga» dalla linea. «L’affluenza media di viaggiatori al giorno è precipitata a 17 dai 523 del marzo 2018», sottolineano. Da qui la richiesta a Regione e Trenord di ripristinare celermente le corse dei treni. «Chiediamo - si legge nella petizione -, per evitare che anche gli ultimi “fedelissimi” passeggeri abbandonino i bus e per rimuovere un servizio bus inutile, il quale in alcuni orari rispetto al treno viaggia completamente vuoto, di affrettare il più possibile il ritorno al servizio ferroviario sulla linea, secondo l’orario in vigore fino al 9 dicembre; se non sarà possibile in primavera, almeno per il cambio orario di giugno, o a settembre alla ripresa delle scuole». Si punta ad almeno 523 adesioni alla petizione, tanti quanti erano fino a qualche tempo fa i viaggiatori sulla Seregno-Carnate. Da parte della Regione prevede di riattivare i treni sulla linea «non appena le condizioni tecniche lo consentiranno», superata la fase di emergenza.