Pavia diventa set cinematografico: voleranno 'Aquile randagie'

Per 20 giorni le riprese che raccontano la storia di un gruppo di scout

La troupe al collegio Ghislieri durante le riprese

La troupe al collegio Ghislieri durante le riprese

PAVIA, 10 agosto 2018 - Il collegio Ghislieri, l’ex Arsenale, piazza delle Rose e le aree verdi della città per quasi 20 giorni torneranno indietro di 90 anni e si trasformeranno in un set cinematografico. Sono cominciate ieri, infatti, le riprese del film «Aquile randagie» che racconta la storia di un gruppo di giovani scout che, nonostante la chiusura di tutte le associazioni giovanili decisa dal fascismo ha deciso di continuare, in segreto, quelle attività che si basano sulla vera legge che reputano buona e giusta. Da un piccolo gruppo i ragazzi diventano sempre di più, organizzando piccole beffe al regime fascista prima e nazi-fascista poi. «Il progetto è nato nella mia testa nel 2011 – ha raccontato il regista Gianni Aureli, 34 anni di cui 12 passati a fare il capo scout, ora regista e fotografo – poi ne ho parlato con Gaia Moretti che è diventata la sceneggiatrice. L’idea era quella di raccontare una storia che è patrimonio di tutti. All’interno dello scoutismo, è nota la vicenda delle Aquile randagie, ma fuori da questo mondo non si conosce. Ora vogliamo farla diventare patrimonio di tutto il Paese perché le Aquile randagie sono nate in Lombardia per far parte a pieno titolo della Resistenza».

La storia non era mai stata raccontata, se non in un documentario Rai del 2015. «Faticando molto siamo riusciti ad ottenere fondi per farla conoscere. Gireremo quasi tutto a Pavia, che ci aiuta ad ambientare una storia che si svolge tra il 1928 e il 1945. In realtà l’ambientazione vera sarebbe Milano, ma Milano ora è molto distante da quel periodo. Inoltre ci fa piacere girare a Pavia che è medaglia d’oro per la Resistenza».

Le riprese i si sono svolte all’interno del collegio Ghislieri edificato nel 1507 da Papa Ghislieri, un bellissimo palazzo che riporta esattamente ai tempi in cui è ambientato il film, grazie ai suoi interni rimasti intatti nel corso degli anni. Nei panni del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster l’attore romano Maurizio Lops: «Spero che il pubblico recepisca la forza di questa storia, che oggi sembra più attuale che mai – ha detto al termine delle riprese – vorrei fare un appello ai giovani, cercate il più possibile di farvi una idea propria, leggete, documentatevi non date per scontato che qualsiasi cosa sentiate sia l’unica verità». «La città ha accolto questo nostro progetto con entusiasmo – ha aggiunto il regista – e noi non vogliamo creare alcun disagio ai tanti cittadini che non si trovano in vacanza fino alla fine delle riprese il 27 agosto». Il film è prodotto dalla casa indipendente Finzioni Cinematografiche, finanziato dal Mibact, Lombardia Film Commission e una serie di altri partner e distribuito per l’Italia da Istituto Luce - Cinecittà.