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A Montemerano la presentazione del libro “Questione di rispetto” contro la mafia

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MONTEMERANO – “Questione di rispetto. L’impresa di Gaetano Saffioti contro la ‘ndrangheta” è il libro che verrà presentato sabato 20 ottobre alle ore 18 alla Biblioteca Comunale di Storia dell’arte di Montemerano. All’incontro, organizzato dall’Accademia del Libro, parteciperanno l’autore, Giuseppe Baldessarro, e Gaetano Saffioti.

Dal 2002 Gaetano Saffioti vive sotto scorta assieme alla sua famiglia. Il libro ripercorre la sua storia di imprenditore impavido che si è sempre rifiutato di trasferire le sue attività lontano dalla Calabria e che non ha mai voluto alcun sostegno economico dallo Stato. Da imprenditore è diventato testimone di giustizia dopo aver denunciato, fatto arrestare e condannare alcuni dei boss più pericolosi della piana di Gioia Tauro. Per anni ha subito le estorsioni, le umiliazioni e le sopraffazioni dei clan della ‘ndrangheta, fino a quando si è ripreso la sua dignità, perché «la dignità non si compra, si conquista e si difende». Inizia, quindi, a collaborare con i magistrati, fornendo loro prove inconfutabili contro i suoi aguzzini. Grazie alla sua testimonianza si svelano tutti i meccanismi illeciti e violenti che tengono sotto scacco gli imprenditori edili che operano nel settore degli appalti pubblici e privati nonché i rapporti capillari che uniscono la Calabria all’Emilia Romagna, passando dalla Toscana e giungendo fino in Liguria. Il libro racconta la paura, la solitudine, la schiavitù dell’anima a cui spesso porta la ribellione; ma anche la solidarietà, la lealtà e il riconoscimento ottenuti da Gaetano Saffioti per il suo impegno civile. Lui che non ha deciso di essere un eroe, e neanche ci si sente, ma ha solo deciso di vivere e morire da uomo libero.

“La prima estorsione me l’hanno fatta quando avevo 8 anni. Mi tolsero quattro dei sette giorni della colonia di fine scuola. I vigliacchi mi fecero credere che a rubarmi quei momenti di felicità fosse stato mio padre. Gli ho portato rancore; avevo pensato fosse un egoista. La verità mi fu raccontata molto tempo dopo da mia madre. Lui era già morto……”

Giuseppe Baldessarro (Locri 1967), giornalista professionista, è profondo conoscitore delle dinamiche delle organizzazioni criminali; dal 2005 scrive per «la Repubblica».

È autore con Manuela Iatì di Avvelenati (2010) e con Gianluca Ursini del Caso Fallara (2013), coautore del Dem-Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia (2013) e del volume Io non taccio (2015) vincitore del premio “Piersanti Mattarella” (2016). Tra gli altri riconoscimenti ricevuti per l’attività giornalistica e di autore di libri inchiesta, ricordiamo i premi: “Pippo Fava” (2010), “Borsellino” (2011), “Agende Rosse” (2011) e “Matita rossa matita blu” (2011)

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