Don Barone, soldi da irlandesi
e inglesi per le grazie della Madonna

Don Barone, soldi da irlandesi e inglesi per le grazie della Madonna
di Mary Liguori
Sabato 26 Maggio 2018, 07:00
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Un santo. Un benefattore. Un prescelto dal Signore, chiamato dalla Madonna nell’incredibile e delicato ruolo di intercessore. Portatore di cause perse all’attenzione della Mamma celeste. 

È il ritratto che di padre Michele Barone fanno i suoi fedeli d’oltremanica. Alcuni di loro, oggi, ancora strenui difensori del pastore. «La stampa vuole distruggerlo», dicono sia dall’Irlanda che dall’Inghilterra. Dipingono un uomo buono, carismatico, caritatevole. Capace di caricarsi sulle spalle le sofferenze di un gregge allo sbando e di sottoporre le istanze dei disperati alla Vergine. Malati gravissimi, persone con problemi psichiatrici, gente che aveva perso ogni speranza chiedeva la grazia al «don» di Casapesenna e lui, in abiti griffati e Rolex, accettava di pregare per loro. Erano così tanti, soprattutto in Irlanda, che dopo la santa messa Barone non riusciva a riceverli tutti. Ma era misericordioso, il sacerdote casertano, e accettava le richieste anche per iscritto. Centinaia di lettere venivano quindi consegnate nelle mani della sua collaboratrice irlandese. In ogni plico, la missiva con la richiesta di grazia e una somma di denaro. Soldi, tanti soldi, li vide una delle adepte italiane che ha accompagnato Barone in uno dei periodici viaggi in Irlanda, sin dal 2014. Le banconote erano così tante da creare troppo volume per il viaggio di ritorno in Italia così «una donna che Barone conosceva da tempo glieli cambiò in banconote da 500 euro», si legge nei verbali. Ma la ragazza si stupì, perché Barone, che all’epoca considerava un santo, maneggiava tutto quel denaro? Il prete le rispose che erano «soldi che consegno alla Casetta di Nazareth, come vedi, benché i miei confratelli spesso mi criticano, io faccio tutto questo per la Casetta». Si amplia dunque, nella ricostruzione dei pm, il raggio d’azione del sacerdote, e si apre uno spaccato inedito. Precedentemente del filone irlandese i pm si erano occupati perché la Diocesi di Ferns scrisse a quella di Aversa dopo che alcuni preti irlandesi avevano assistito scioccati a un violento esorcismo tenuto da Barone in un hotel di Medjugorie.

Le ultime novità d’oltremanica emergono invece dalle recenti testimonianze raccolte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che indaga sul sacerdote arrestato per maltrattamenti su minori e violenza sessuale. Il nuovo filo intessuto dagli investigatori porta alla chiesa di Clarinbridge, dove c’era una nutrita comunità di adepti di don Michele, l’esorcista abusivo che per anni è riuscito a nascondere al suo vescovo le preghiere di benedizione che si tenevano a pochi chilometri da Aversa e di cui erano a conoscenza centinaia di fedeli in tutta la Campania. Le testimonianze agli atti saranno usate nel corso del dibattimento, al via tra tre settimane, e probabilmente anche la collaboratrice irlandese del sacerdote sarà chiamata a testimoniare in aula. Così come potrebbero essere chiamati in aula due venticinquenni che vivono a Desenzano sul Garda, uno dei quali riferisce di essere stato ferito a un occhio da don Barone durante un esorcismo. 

Intanto la Casetta di Nazareth, fondazione che affianca il tempio di Casapesenna, si ritrova al centro di due indagini. Una è quella della Diocesi di Aversa che, improvvisamente, si è resa conto nei mesi scorsi che qualcosa in quella comunità proprio non torna. L’altra inchiesta è quella della Procura. Troppi soldi e poca trasparenza. Situazioni ambigue al punto che anche le monache che si aggirano in zona, a quanto pare, non sono tali. Aspettano da anni che il loro ordine venga riconosciuto. Ma intanto portano il velo. E creano confusione in un situazione strana che, mai come oggi, avrebbe bisogno solo di essere chiarita. 

Per questa ragione, tra le altre cose, il pool diretto dal procuratore aggiunto Alessandro Milita e composto dai pm Alessandro Di Vico e Daniela Pannone, ha delegato la guardia di finanza per gli accertamenti sia sui conti di Barone che sui flussi di denaro tra lui e la Casetta di Nazareth. Le verifiche sono ancora in corso e gli sviluppi potrebbero riservare altri clamorosi colpi di scena.  
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